Svimez: le manovre dei governi nazionali pesano più sul Sud

In un generale contesto di crisi recessiva, le quattro manovre effettuate nel 2010 e nel 2011 e approvate dal precedente e dall’attuale Governo hanno un impatto complessivo sul Pil più pesante nel Mezzogiorno rispetto al Centro Nord. Lo afferma la Svimez, l’Associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno, che in uno studio, spiega:

“Le manovre di finanza pubblica si articolano così nel 2012: per il 67% deriva da nuove entrate e per il 33% da minori spese.

Tali manovre comportano un effetto depressivo sul Pil dell’1,10% in Italia, differente a livello territoriale: 8 decimi di punto nelle regioni centro settentrionali e 2,08 punti percentuali in quelle meridionali.

Se i Governi Berlusconi e Monti non fossero intervenuti con le manovre che si sono susseguite, la variazione in termini di impatto sul Pil, a causa del forte aumento dello spread tra Btp e Bund, sarebbe stata, secondo la Svimez, pari a -2,33% nel Centro Nord e
-3,80% al Sud.

Le previsioni della Svimez: Le previsioni fatte col modello Svimez – Irpet per il Mezzogiorno e il Centro Nord, tenendo conto degli effetti della manovra, giungono a questa conclusione:

Nel 2012 il Pil avrà una contrazione dell’1,8% in Italia: -0,8% nel Cen-tro Nord e -2,9% al Sud.

Nel 2013 il Pil avrà un leggero aumento dello 0,3%, frutto di un +0,4% nelle regioni centro-settentrionali e di un -0,1% di quelle meridionali.

Le manovre correttive di finanza pubblica hanno avuto effetti molto diversificati impattando in modo più consistente sulla crescita del Sud rispetto al resto del Paese.

Gli effetti della maggiori tasse: il peso cumulato che le maggiori entrate hanno sul Pil è sostanzialmente uniforme sull’intero territorio nazionale: 3% nel Centro Nord e 3,1% al Sud nel 2012; 3,4% al Centro Nord e 3,7% nel Mezzogiorno nel 2013.

Nel Centro Nord pesa maggiormente l’imposizione diretta, al Sud quella indiretta , ma complessivamente le imposte hanno una maggiore incidenza sul pil delle aree meridionali perché le indirette (dentro le quali figura anche l’Imu) pesano per 43 miliardi e le dirette per 11.

Gli effetti dei tagli alle spese: il peso cumulato delle minori spese è ben più diversificato: 1,2% nel 2012 e 2% nel 2013 nelle regioni centro-settentrionali, 2,3% nel 2012 e 4% nel 2013.

Ciò soprattutto a causa dei tagli alle spese per investimenti, che penalizzano il Mezzogiorno, in particolare per la forte riduzione delle risorse del Fas attuate con successivi interventi dal Governo precedente (oltre 300 milioni nel 2011, oltre 2 miliardi nel 2012, circa 4 miliardi nel 2013).

Il peso dei soli tagli agli investimenti sul Pil nel 2012 è pari a mezzo punto percentuale in Italia, di cui lo 0,4% nel Centro Nord e lo 0,9% al Sud. Nel 2013 sono dello 0,6%, di cui lo 0,4% nelle regioni centro settentrionali e l’1,1% in quelle meridionali.

In cifra fissa vuol dire che nel triennio 2011/2013 le manovre correttive di finanza pubblica comporteranno una riduzione delle spese per investimenti di 4,4 miliardi al Sud, contro 5,5 miliardi nel Centro Nord.

Le uniche spese che incidono sul Pil più nelle regioni centro settentrionali rispetto alle meridionali, oltre alle imposte dirette, sono quelle per le pensioni.

I consumi delle famiglie: Gli effetti sui consumi delle famiglie, a loro volta suddivisi in consumi di servizi e di beni, sono ben più mercati nel meridione: -0,8% nel 2012 e -0,3% nel 2013 al Centro Nord, -2,6% nel 2012 e -2% nel 2013 al Sud.

Che fa il Governo Monti: In questo scenario i recenti orientamenti dell’attuale Governo possono modificare il quadro di finanza pubblica migliorando la congiuntura;

Due le ipotesi considerate dalla Svimez

1) Spending review per evitare l’aumento di 2 punti percentuali dell’Iva a ottobre.

2)Sostegno agli investimenti pubblici, che avrebbe effetti moltiplicativi al Sud, grazie allo sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione avviato dall’agosto 2011 e all’accelerazione della spesa dei fondi strutturali e del fondo sociale con il Piano di azione e coesione.

In tal caso il Pil del 2012:
In Italia si ridurrebbe dell’1,2% e non dell’1,8
Al Centro Nord dell’1,1% e non dell’1,4%
Al Sud dell’1,6% e non del 2,9%.

 

 

Le solite bugie sul Sud Italia

 

 

 

 

 

Redazione

Recent Posts

Incidente sull’autostrada Messina-Palermo: morto un 77enne

Stamattina un 77enne, Francesco Galletta, è morto in un incidente stradale vicino allo svincolo Messina Centro dell'autostrada…

51 minuti ago

Aerolinee Siciliane entra nella società di manutenzione Zephiro e nasce Southern Aerotech. Il patron Crispino: «Una base anche a Palermo»

Dopo aver comprato la compagnia aerea Air Connect, Aerolinee Siciliane comunica «l'acquisizione del 49 per…

6 ore ago

Osservatorio su monte Mufara, Urso: «Preverrà minacce sulla Terra»

«Anche la Sicilia avrà il suo avamposto spaziale. L'Osservatorio astronomico dell'Esa consentirà di perlustrare gli spazi più…

20 ore ago

Palermo, portava hashish in carcere per un detenuto: arrestata una donna

Una donna che cercava di portare 30 grammi di hashish nel carcere Lorusso di Pagliarelli…

20 ore ago

Caltagirone, chiuso lounge bar per sospetta vendita di stupefacenti al suo interno

La polizia di Stato ha eseguito il provvedimento con il quale il questore di Catania ha decretato…

21 ore ago

Palermo, il titolare de La Braciera dopo il fulmine: «I feriti stanno tutti bene. Abbiamo avuto paura»

«Abbiamo vissuto una serata di grande paura ma adesso fortunatamente possiamo tirare un sospiro di…

21 ore ago