Bocciato al test di accesso in Medicina, vuoi provare a indossare il camice bianco in Spagna? Sono 17mila euro all’anno, esclusi i servizi di agenzia. Decisamente più ridotte le tariffe in Romania, dove si possono frequentare corsi in Medicina, Odontoiatria, Farmacia, Scienze infermieristiche e Fisioterapia al modico prezzo annuale di 3700 euro. Dopo il primo anno vuoi tentare il rientro nel Bel Paese? Basta intentare un ricorso al Tar, nel quale ci sono tra l’80 e il 90 per cento di possibilità di vincere, e ritornare a frequentare un’università italiana. Lunedì 9 sarà la data più attesa dagli 84mila partecipanti al test di accesso nazionale alla facoltà di Medicina. Un’accesa lotta che porterà soltanto poco più di uno studente su dieci a poter sperare di varcare le soglie delle aule. Ormai in molti non nascondono più la forte tentazione a rivolgersi all’estero per coronare il sogno di diventare medico e in Rete fioriscono annunci di agenzie che promettono assistenza legale, tutor in loco e accesso senza i fastidiosi sbarramenti iniziali o con prove decisamente più abbordabili.
Che la terra iberica sia una meta allettante per gli studenti italiano lo hanno ben compreso le università private spagnole. Alcune, come la Alfonso X o la Universidad europea de Madrid, presentano piani dettagliati d’iscrizione in italiano e linee telefoniche dedicate. Ma per quest’anno accademico è ormai tardi: le procedure vengono finalizzate dal mese di maggio. Anche il Belgio offre qualche spiraglio, dovuto soprattutto a test più abbordabili. Unico ostacolo: la conoscenza della lingua francese, basilare per affrontare gli esami di accesso nelle università valloni. Ed è importante sapere che il concetto di fuoricorso viene tradotto in tasse salatissime per chi non si tiene al passo con gli esami.
Ad offrire un servizio del genere non poteva mancare il colosso della formazione privata, Cepu, che ha una sua branca dedicata alla preparazione ai test internazionali. Come un supermarket dell’accesso, è possibile acquistare il pacchetto completo che comprende la preparazione alle prove italiane e i percorsi propedeutici a quelle straniere. Oltre agli atenei spagnoli, figurano nell’elenco università bulgare (Medical University Sofia), ungheresi (Università di Debrecen), ceche (Charles University Praga). Difficile ottenere un tariffario che – sostengono dalla sede centrale – dipende dalla preparazione del singolo studente e dall’università scelta. Che può essere anche a pochi chilometri dal confine, come la nuovissima sede dell’Associazione interuniversitaria europea di Chiasso, al confine con la provincia di Como. Per la serie fuga momentanea di cervelli, l’azienda fondata da Francesco Polidori (meglio noto come mister Cepu) offre anche la possibilità di diventare avvocato in Spagna senza il temibile esame di abilitazione.
Ma negli ultimissimi anni è l’Est europeo ad attirare maggiormente gli aspiranti medici e dentisti, soprattutto per le condizioni economiche più vantaggiose. Un gruppo di studenti italiani iscritti a Sofia, in Bulgaria, ha anche aperto un blog per illustrare le differenze con il sistema italiano e invogliare gli aspiranti colleghi. «La Mus – scrivono gli appassionati iscritti – è luniversità di medicina di Sofia e per entrarvi non è necessario un test assurdo come quello italiano ma è sufficiente avere qualche nozione di biologia chimica e fare un test di inglese che verifichi la vostra conoscenza della lingua, in caso non abbiate un certificato che già lo attesti». C’è ancora tempo (fino al 28 settembre) per partecipare all’esame per l’università Carol Davila di Bucarest. Posti per 150 fortunati. Anche in questo caso, agenzie specializzate – dietro compensi che partono dai 500 euro, al netto delle imposte, più Iva – offrono servizi logistici, a cominciare dalle traduzioni dei documenti necessari, il diploma di maturità su tutti.
Quasi un mondo a parte è l’università Nostra Signora del buon consiglio di Tirana. L’ateneo albanese negli ultimi anni ha collezionato un’importante serie di collaborazioni con altri enti italiani, dall’università Tor Vergata di Roma a quelli di Firenze e Palermo, e perfino il portale internet è stato realizzato con il finanziamento della Regione Lombardia. Per accedere a Medicina basta superare una selezione totalmente in italiano. Timore di non farcela? Come specifica la segreteria, «la prova di selezione non è un concorso e mira ad accertare se lo studente è in grado di poter affrontare un percorso didattico molto impegnativo e severo, e non dà diritto alla vincita di alcun posto, quindi è evidente che la selezione viene espletata anche nell’interesse stesso dello studente».
[Foto di Penywise]
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