Tornano in piazza a manifestare gli studenti medi palermitani. Dopo i cortei e gli scontri delle settimane scorse, che li hanno portati alla ribalta nazionale, fanno sentire il loro dissenso nei confronti di un governo e di un sistema sociale che considerano ingiusto e iniquo. «Ma ci dissociamo da ogni forma di violenza e da ogni forma di politicizzazione della manifestazione», afferma Marco Alessandra, coordinatore del movimento apartitico studenti siciliani che si è riunito spontaneamente questanno mettendo insieme i molti istituti del capoluogo. Lappuntamento è fissato per domani alle nove davanti al teatro Massimo, in piazza Verdi. Agli slogan contro le banche e la crisi economica che l’avrebbero causato, se ne aggiungerà uno nuovo che sta anche facendo da motto per lintera manifestazione: Choosy riccillu a to figghia, ovvero schizzinoso dillo a tua figlia.
Il riferimento è al ministro del Lavoro e welfare Elsa Fornero che, in una recente uscita pubblica, ha invitato i giovani a non essere troppo choosy, schizzinosi appunto, e accontentarsi piuttosto di un lavoro qualsiasi senza aspettare quello ideale. Un po come se la colpa dellaltissimo tasso di disoccupazione giovanile fosse dei giovani stessi che non vogliono lavorare perché non hanno l’impiego dei sogni, l’interpretazione data dai più. Una frase infelice che ha portato manifestanti in piazza in tutta la penisola e che ha spinto al paragone con la figlia del ministro Silvia Deaglio. Professore associato alla facoltà di Medicina dell’università di Torino, la stessa in cui insegna la madre, e responsabile della ricerca alla fondazione Hugef.
E non solo manifestazioni contro il ministro Fornero. Per la sua affermazione è stata anche querelata da Claudio Zarcone. Al padre di Norman, il giovane palermitano di 27 anni che si tolse la vita poco più di due anni fa buttandosi dal terrazzo della facoltà di Lettere e filosofia di Palermo per protestare contro le baronie universitarie, le parole del ministro non sono proprio piaciute. «Non è concepibile – dice – che esponenti del governo continuino ad usare tale terminologia riferendosi ai nostri giovani, poiché viene offeso il percorso individuale, umano e professionale di un’intera generazione».
Dello stesso avviso sono gli studenti che domani torneranno in piazza a urlare il proprio dissenso. «Siamo stanchi di sentirci dire che siamo incontentabili quando non abbiamo quasi nulla e ogni giorno ci tolgono qualcosa», afferma Marco Alessandra. «Una delle mancanze più evidenti sta nelledilizia scolastica, ma è solo un esempio», spiega. «Ho visto con i miei occhi cadere dei calcinacci dal tetto della scuola che frequento, ma diminuiscono sempre più i fondi per le scuole pubbliche mentre aumentano quelli per le scuole private». La manifestazione avrà inizio da piazza Verdi per concludersi davanti la sede della Regione siciliana.
[Foto di Coordinamento studenti siciliani]
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