Stretto, scendere dal treno durante la traghettata  L’obbligo dopo le verifiche sulla sicurezza a bordo

Vietato dormire per chi viaggia in treno dalla Sicilia al Nord. I passeggeri che attraversano lo Stretto dovranno obbligatoriamente scendere dal mezzo e raggiungere il ponte. Il tutto per «garantirne l’incolumità». È la nuova direttiva che la Capitaneria di porto di Messina ha imposto al gruppo Rete ferroviaria italiana, dopo aver riscontrato «gravi non conformità inerenti la sicurezza della navigazione».

Nella nota, che porta la data del 30 giugno, si sottolinea come, a bordo del traghetto su cui vengono caricati i treni, non funzioni il meccanismo che dovrebbe mettere in mare il rescue boat, cioè il mezzo di salvataggio. Allo stesso tempo la verifica della Capitaneria ha portato ad accertare che anche il sistema di antincendio presenta delle falle. «Due postazioni preposte all’espansione della schiuma espansa (che serve proprio per spegnere le fiamme ndr) non erano pienamente funzionanti».

Da qui l’ordine a Rfi, che ha girato la comunicazione ai comandi di bordo di Villa San Giovanni e Messina: «In occasione del traghettamento di treni viaggiatori accertarsi che, prima dell’inizio della traghettata, tutte le vetture ferroviarie siano vuote e che i passeggeri si trovino presso il ponte passeggeri per tutta la durata della traghettata». Insomma, obbligo di salire a prendere una boccata d’aria. A qualunque orario avvenga la traversata. 

Sono cinque le coppie di treni rimaste che collegano ogni giorno la Sicilia al resto d’Italia: quattro per Roma e una per Milano. «L’ultimo convoglio per la capitale – spiega il presidente del comitato pendolari, Giosuè Malaponti – parte alle 22 da Siracusa, arriva a Messina intorno a mezzanotte, quindi chi ha prenotato una cuccetta non potrà comunque dormire. Stesso discorso per uno dei treni al ritorno, che raggiunge Villa San Giovanni alle quattro del mattino». E si chiede: «Quindi finora si è viaggiato senza le necessarie condizioni di sicurezza? Il presidente Crocetta, il prefetto, il sindaco di Messina e tutti i nostri rappresentanti politici come pensano di intervenire su questa questione che oramai per forza di cose sta diventando sempre più paradossale e grottesca?».

Spetta adesso al gruppo Rfi effettuare la manutenzione necessaria per rendere pienamente agibile l’ultimo traghetto rimasto per trasportare i treni sullo Stretto. 

Salvo Catalano

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