Storia Sociale dei Media: luci e ombre

La modifica di un programma ben stilato, è solo il minore dei mali. Il professor Granozzi, sarà costretto -si presume controvoglia- a modificare in corsa, l’organizzazione della nuova “materia-scommessa” dell’anno. Ebbene si, “Storia sociale dei media” non sarà come il professore, con l’ausilio del dottor Chisari, aveva progettato.
Un indagine condotta su un campione di oltre 100 ragazzi, testimonia come il 70% degli intervistati, abbia inserito nel piano di studi la materia, con la convinzione che un programma leggero potesse favorirne lo studio; disinteressati probabilmente all’argomento nello specifico, dato che il corso sulla storia sociale dei media, tenuto dal dottor Chisari nell’ambito di Medialab 2003/2004, non aveva avuto tanto successo.

A nulla sono serviti i tentativi in extremis per scoraggiare l’iscrizione al corso (la frequenza obbligatoria con lezioni mattutine il sabato, sembra proprio non impaurire).
Anche per quest anno il professore dovrà rinunciare al “sogno” di una materia originale e contro i classici schemi spesso dettati dall’eccessivo numero di frequentanti, che portano a lezioni obbligatoriamente frontali.

Adesso che la consegna dei piani di studi è terminata posso anticipare che, secondo indiscrezioni, il corso si concluderà probabilmente con un esame scritto.
Ancora una volta, gli scarsi fondi e la cattiva organizzazione, condizioneranno i tentativi di innovazione che i più originali professori tentano costantemente, per evitare che l’università assomigli sempre più a un ottocentesco ateneo. Speriamo che la settimana di sospensione faccia riflettere chi di dovere e non si concluda con un solito “nulla di fatto”.

Carmelo Greco

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