Stop vecchi diesel, ma inquinamento oltre i limiti D’Agata: «Provvedimento potrebbe non bastare»

Valori di inquinamento atmosferico superiori alla soglia di allarme. Le centraline che monitorano la qualità dell’aria respirata dai catanesi dicono che la concentrazione di biossido di azoto supera di oltre il 50 per cento il limite che garantisce la salute. Almeno nella zona del parco Gioieni, dove i rilevatori riportano oltre 69 microgrammi per metro cubo contro il valore di sicurezza di 40. Il riferimento è al 2 luglio. Da allora la pagina web del Comune di Catania che pubblicava i dati quotidiani non è più aggiornata. Delle quattro centraline cittadine, poi ridotte da tre a due, nessuna è più in rete.

«La normativa prevede che non si debbano sforare questi limiti su base annua. Ma i parziali giornalieri sono un allarme su cui riflettere» dice Danilo Pulvirenti, chimico e attivista di Lungomare liberato. Il biossido di azoto è un gas che irrita le vie polmonari, può essere causa di tosse, dolori al torace fino a convulsioni e insufficienza respiratoria. Si accumula al suolo, perché è più pesante dell’aria, ed è considerato cancerogeno. «Comune, commercianti e popolazione dovrebbero condividere una strategia per ridurre il numero di veicoli circolanti in città – conclude Pulvirenti – e pensare di più alla qualità dell’aria che respiriamo».

A emettere il biossido di azoto sono per lo più i motori diesel. Il Comune, a partire da luglio, ha vietato proprio la circolazione dei veicoli a gasolio (immatricolati prima del 1997) in alcune zone della città. «Non sappiamo se l’accorgimento preso basterà», commenta oggi a MeridioNews l’assessore comunale alla Viabilità Rosario D’Agata. Il blocco era scattato a seguito delle rilevazioni fuori norma in viale Vittorio Veneto. L’ultimo dato sui livelli di biossido d’azoto inviato da quella centralina risale al 10 giugno, 97 microgrammi per metro cubo

Per ridimensionare il livello di inquinamento altre città hanno scelto la circolazione a targhe alterne. «È una possibilità, ma significherebbe bloccare anche i veicoli che inquinano di meno – risponde con cautela l’assessore -. Attendiamo i dati delle prossime settimane». Già da lunedì, informa D’Agata, partirà un piano che, nei progetti dell’amministrazione, «faciliterà la mobilità e abbasserà ulteriormente i livelli di inquinamento». Nelle ore della vita notturna catanese tornerà in marcia il Movidabus, conclude, «con l’obiettivo di alleggerire il traffico e le conseguenze sulla qualità dell’aria». 

Marco Di Mauro

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