«Non penso di fare niente di speciale, credo che chi potrebbe fare qualcosa per gli altri ma non la fa, è solo un vile». Ha le idee molto chiare Manfredi Russo, regista e attore palermitano che oggi alle 21 sarà in scena al teatro Don Bosco Ranchibile di via Libertà con lo spettacolo di beneficenza Stelle di Natale. Sul palco ci saranno anche Roberto Garilli Seregni Steri, Veronica Randazzo e Massimiliano Farinella. A completare il cast la Compagnia dei Vitelloni, composta dagli alunni inseriti nel Progetto di formazione dell’attore diretto dallo stesso Russo in collaborazione con Nicola De Marco, docente dell’istituto paritario Seneca. La raccolta fondi benefica sarà in favore della Rotary Foundation, in occasione del centenario della sua fondazione.«Noi siamo meno sfortunati di quelli che hanno più bisogno, è quindi una sorta di etica sociale quella che ci spinge a fare qualcosa per gli altri – spiega il regista a MeridioNews – Io non amo l’ostentazione della beneficenza. Come diceva Totò, penso che si debba fare mettendo le buste sotto le porte di notte».
Lo spettacolo, organizzato in collaborazione con il Rotary club Baia dei Fenici, ha per protagonisti due clochard, madre e figlio disabile. I due sfortunati si sono ritagliati, per vivere, un piccolo angolo di mondo particolarmente trafficato: siedono, infatti, davanti alla porta di un cinema e assistono impotenti e inermi al quotidiano viavai di spettatori che si recano a vedere i film in programmazione. Per trovare un rimedio all’indifferenza sociale i due senzatetto si lasciano sopraffare dalla fantasia e immaginano di divenire, insieme ai passanti distratti, protagonisti di una surreale storia chiamata, non a caso, Cinema: un mondo dove tutto è possibile, soprattutto diventare qualcun altro.
L’opera nasce nel 2015 per un’iniziativa molto simile, cioè aiutare Biagio Conte, motivo per cui lo spettacolo ruota attorno alle figure di due senzatetto: «Nel mio piccolo cerco ogni anno di aiutare con la mia Compagnia le persone che hanno più bisogno in questa città e che sono sempre di più – torna a dire Russo – Quest’anno, quando mi è stato proposto dal presidente del Rotary Club Vincenzo Giannetto di fare uno spettacolo, ho subito pensato che per la fondazione, che si è sempre spesa per aiutare gente indigente e con problemi fisici, sarebbe stata perfetta questa stessa opera, alla quale ho apportato delle piccole modifiche per allinearla il più possibile all’attività che svolge, introducendo il tema della disabilità, altra tematica troppo spesso ignorata»
L’aggiunta di scene e situazioni nuove rende lo spettacolo diverso seppur improntato sulla scia di quello precedente. «La Compagnia ha accolto con molto entusiasmo l’iniziativa di quest’anno, nel gruppo inoltre ci sono anche ragazzi con disabilità, quindi a maggior ragione si percepisce la loro voglia di mettersi in gioco per gli altri», torna a dire il regista, che ha fondato la Compagnia dei Vitelloni tre anni fa, per dare a Palermo uno spazio cinematografico adatto alla formazione dei ragazzi. Una sorta di progetto culturale e anche sociale, nell’ambito del quale si è instaurato un buon rapporto di scambio fra adulti e adolescenti. Non esistono infatti limiti d’età, può iscriversi chiunque abbia la passione della recitazione.
«Anche in questo caso ho deciso di mettere un attimo da parte il mio lavoro e fare qualcosa per gli altri, ma questo gratifica molto più del fare qualcosa per se stessi», prosegue Russo, che pensando alla sua Palermo auspica a un suo ritorno a capitale del Mediterraneo e della cultura: «Lo è stata in passato, mi auguro che possa esserlo anche oggi, malgrado i tempi spingano sempre più al cinismo e all’indifferenza, e questo è un problema globale, una sorta di malattia del secolo». Dalla città Manfredi Russo si aspetta la stessa accoglienza e lo stesso entusiasmo dimostrati verso i progetti precedenti: «Ho recitato in tanti altri teatri e lavorato in molte città italiane e internazionali, ma l’affetto e il calore che ricevo da Palermo è qualcosa di straordinario. Magari ha mille problemi e tante piaghe – conclude il regista – però sa come unirsi nei momenti di difficoltà, quindi io confido molto nella sua ripresa e nella spinta di solidarietà che può avere».
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