Cronaca

Statale 683, arriva l’ultimatum di Anas al Consorzio Valori. Ex operaio: «Così ci stanno uccidendo»

Un cantiere ancora fermo, gli operai che restano in attesa di percepire le paghe e una battaglia tra aziende e stazione appaltante. Rimane nel limbo la vicenda che riguarda il cantiere di uno dei lotti della strada statale 683 Licodia Eubea-Libertinia, in provincia di Catania. «Da mesi, viviamo malissimo questa situazione. Io, per esempio, non posso più pagare le rate del mutuo e ci sono difficoltà anche per l’acquisto dei farmaci», spiega a MeridioNews Sebastiano Schillaci. Originario di Ramacca (nel Catanese), una vita passata a fare l’operaio e una famiglia con tre figli da portare avanti. «Ci hanno detto che i soldi per pagarci non c’erano più, senza capire che così gli operai li uccidono – continua Schillaci – Molti di noi sono stati licenziati, altri si sono dimessi, ma è impensabile pensare di arrivare a fine mese con i soldi della disoccupazione».

Se da un lato c’è la disperazione degli operai, dall’altro esiste una trattativa per riuscire a trovare una via d’uscita in questa storia. È quella intavolata dai sindacati – Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl – all’Ispettorato del Lavoro. Gli ultimi due incontri, però, si sono risolti in quasi nulla di fatto. Il primo risale al 22 gennaio. Oltre ai rappresentanti dei lavoratori erano presenti l’Anas, come stazione appaltante, e la società esecutrice Unicos, cioè quella che ha smesso di pagare gli operai e che ha ottenuto l’appalto dal Consorzio Valori Scarl, di cui fa parte. Assente, invece, proprio il Consorzio. Identica situazione il 26 gennaio, quando si è svolto il secondo appuntamento della vertenza, sempre nella sede dell’ispettorato del lavoro. Una doppia assenza mal digerita da sindacati e lavoratori ma che il Consorzio aveva annunciato pochi giorni prima della prima convocazione. «Fin dall’inizio delle attività di cantiere, abbiamo sostenuto e supportato finanziariamente l’impresa consorziata Unicos – si legge nel documento – provvedendo sia alla liquidazione anticipata degli stati d’avanzamento dei lavori, rispetto ai tempi di pagamento della stazione appaltante, che a erogare una cospicua anticipazione contrattuale. Tutto ciò al solo fine di dare impulso alle lavorazioni e pagare le maestranze impiegate nel cantiere». Un’anticipazione nei confronti di Unicos che ammonterebbe a quasi 3 milioni di euro.

Cosa succederà adesso? Anas, durante entrambi gli appuntamenti, ha spiegato di avere chiesto un parere al proprio ufficio legale per «potere procedere all’azione di surroga», si legge nel verbale dell’incontro. Quindi, una sorta di tutela del diritto di credito degli operai. «Qualora codesto appaltatore (il Consorzio Valori Scarl) – si legge in una nota di Anas inviata ad Unicos e al Consorzio Valori – non procederà nel breve termine alla corresponsione delle suddette retribuzioni, questa stazione appaltante procederà a trattenere le somme dovute nel redigendo Stato di avanzamento dei lavori e al successivo pagamento in surroga».

«Registriamo, da una parte, l’atteggiamento di Unicos che a metà dicembre comunica ai lavoratori di non potere ottemperare ai pagamenti stravolgendo le loro vite quasi all’improvviso – spiegano al nostro giornale Dario Gulisano e Vincenzo Cubito, rispettivamente segretario e segretario generale Fillea Cgil Catania e Caltagirone, Antonino Potenza e Omar dell’Ombra, rispettivamente segretario generale e territoriale Feneal Uil Catania – così come siamo esterrefatti rispetto all’atteggiamento del Consorzio che, pur avendo dato tutte le motivazioni del caso, non ha voluto incontrarci. Cosa ancor più grave – aggiungono – ha disertato gli incontri all’ispettorato. I lavoratori, in questo momento, non sanno da chi e quando prenderanno i soldi. Nei fatti, abbiamo notato una certa lontananza nei loro confronti. Tuttavia – concludono i sindacalisti – prendiamo con favore la nota di Anas e ci aspettiamo che il Consorzio decida come procedere dando così una rapida soluzione a questa vicenda». Qualcuno pagherà ma quando? Se a farlo sarà il Consorzio i tempi saranno più veloci, mentre in caso di surroga da parte di Anas potrebbero passare fino a 90 giorni.

Dario De Luca

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