Stampa e potere, libro della giornalista Patrizia Maltese «Perché chi ci insulta sappia a cosa andiamo incontro»

Stampa e potere, storie di censura giornalistica. È il titolo che ha scelto la giornalista Patrizia Maltese per il suo ultimo libro, edito da Villaggio maori edizioni, che verrà presentato questo pomeriggio, alle ore 17, a palazzo Dusmet, in via Dusmet 163, nei pressi del dipartimento di Scienze politiche di Catania. Il testo ha l’obiettivo di aprire uno spiraglio sul mondo dell’informazione locale e siciliana e sulle sue molteplici sfaccettature. Dagli editori monopolisti alle difficoltà che incontrano quotidianamente i cronisti. A contatto, sempre con maggiore frequenza, con minacce, querele, casi di mobbing e licenziamenti. Aspetto, quest’ultimo, che ha riguardato gli ormai ex giornalisti delle emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor. Vicenda che viene ripercorsa nelle pagine del libro da Flaminia Belfiore e dalla storica redattrice di Telecolor Ada Mollica.

Scorrendo le pagine il lettore troverà anche le testimonianze di due giornalisti costretti all’anonimato a causa delle possibili ripercussioni, quello della direttora di MeridioNews, Claudia Campese e dei giornalisti Accursio Sabella, Laura Distefano, Graziella Proto, Giuseppe Pipitone, Angelo Di Natale, Elisa Catanzaro e Mario Azzolini. Maltese ha affrontato il binomio stampa e potere anche con Sebastiano Gulisano. Giornalista e scrittore che in passato ha lavorato nella redazione de I Siciliani e di Avvenimenti.  La seconda parte del libro è invece dedicata al lavoro dell’osservatorio Ossigeno, che si occupa ogni giorno di cronisti minacciati e notizie oscurate in Italia.

Il volume che verrà presentato oggi, durante un dibattito moderato dalla docente di Unict Rossana Sampugnaro, arriva dopo la pubblicazione di Violenza degenere, storie di donne che hanno sconfitto la paura, scritto da Maltese insieme a Roberta Fuschi. «L’editore Salvo La Porta mi ha messo davanti un foglietto con proposte editoriali e mi ha detto: “Scegli” – racconta l’autrice a MeridioNews – Mi è venuto naturale scegliere questo, perché è il mio mondo, perché io amo la nostra professione e mi fa stare male vederla infangata dall’esterno e a volte anche dall’interno, ma anche per dare riconoscimento alle centinaia di colleghi, giovani e meno giovani, vessati da ogni genere di potente». Il testo tuttavia non è riservato agli esperti del mondo dell’informazione, come chiarisce la stessa Maltese: «Questo non è un libro rivolto ai giornalisti, che sanno bene quello che vivono, e non serve ad autoincensarci. È rivolto a chi ci legge o a chi ci guarda, perché prima di insultarci sappiano a cosa andiamo incontro e principalmente perché si rendano conto di quanto un buon giornalismo senza condizionamenti sia strettamente legato alla democrazia, e quindi alla vita di ciascuno di noi».

Redazione

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