Spiagge pubbliche di Catania, c’è ancora molto da lavorare

A meno di un mese dalla riapertura delle strutture balneari le spiagge comunali catanesi presentano uno scenario piuttosto squallido. Sporcizia ed immondizia un po’ ovunque, reti protettive divelte per assicurare l’ingresso non autorizzato a bagnanti e a chiunque volesse approfittare della solitudine notturna dei litorali, muratori ed imbianchini che lavorano in maniera piuttosto approssimativa e per lo più insufficienti come numero. Insomma una specie di bazar, contrapposto alla grande efficienza delle strutture balneari private che ogni anno sembrano essere sempre più attrezzate ed eleganti.

Andiamo per ordine ed elenchiamo lo stato di salute delle tre spiagge gestite dall’amministrazione comunale.

Il nostro viaggio parte dalla spiaggia libera numero 1, tuttora la più frequentata dai bagnanti, forse per essere la più vicina all’ingresso del viale Kennedy della playa. Il cancelletto è chiuso con un piccolo catenaccio, ma i muretti bassi consentono l’ingresso ai bagnanti. Anche noi entriamo scavalcando il tramezzo divisorio, ma solo per andare a curiosare. Molta gente è già distesa al sole per godere della bellissima giornata, ideale per fare un bagno, in un’acqua che però non è molto limpida. Una ragazza ci dice che per stendere il suo telone da mare ha dovuto togliere un grosso cumulo di lattine, bottiglie vuote di vetro ed immondizia varia. Effettivamente vediamo che ogni bagnante è circondato da questi mucchietti di sporcizia, presumibile quindi pensare che tutti abbiano dovuto rimuovere dei materiali maleodoranti e sudici prima di prendere posto in spiaggia. Torniamo indietro per vedere le condizioni della struttura. Un operaio sta cercando di rendere più agevole il bagno, compito abbastanza difficile, mentre un altro si sta occupando della costruzione che probabilmente dovrà ospitare il bar. Passando nella zona delle docce ci rendiamo conto che anche lì c’è ancora molto da lavorare.

Terminata la nostra prima visita, uscendo nuovamente dal muretto, ci mettiamo in cammino per andare a vedere la prossima struttura: la spiaggia libera numero 2. Anche questa è ancora ufficialmente chiusa. I manovali intenti a svolgere i lavori di riassetto ci dicono che la data di apertura sarà fissata improrogabilmente per il 15 giugno. Davanti ai cancelli chiusi troviamo comunque due posteggiatori abusivi, pronti a “custodire” le auto parcheggiate all’interno delle strisce bianche lungo la strada che costeggia la struttura. Parte della recinzione accanto al cancello d’entrata più piccolo è stata abbattuta: è da qui che accedono i bagnanti, meno numerosi di quelli della spiaggia comunale numero 1. I servizi igienici e gli spogliatoi sono inagibili e in via di ristrutturazione. Nei bagni porte e piastrelle sono fatiscenti, mentre rubinetti e sciacquoni perdono acqua. La gente è costretta a cambiarsi negli angoli meno in vista. Le docce, all’aperto, appaiono in buone condizioni. La spiaggia è stata spianata e risulta, fra quelle delle tre strutture comunali, la meno sporca: vi si trovano molti piccoli detriti di legni e plastiche, ma non ci sono bottiglie, lattine e veri e propri sacchi di immondizia come nelle altre due battigie.

Anche questa visita è finita, pertanto ci dirigiamo verso l’ultima struttura balneare gestita dal comune: la spiaggia libera numero 3. Con nostra grande sorpresa scopriamo che la costruzione è stata aperta ufficialmente il 25 di aprile. Ce lo dice un posteggiatore, questa volta non abusivo, che ci spiega che la struttura è funzionante da meno di un mese. Entriamo anche qui, questa volta dal cancello principale, ma ben presto ci accorgiamo che la situazione non è molto diversa da quella delle altre due spiagge appena visitate. La battigia è per molta parte ricoperta da rifiuti di vario genere: bottiglie di vetro e di plastica vuote, detriti di legni e veri e propri fagotti di immondizia ben impacchettati ma disseminati per il litorale. Inoltre ci sono delle grosse buche scavate nella sabbia. I bagni sono fatiscenti e quasi inagibili. Nessun operaio è a lavoro, poiché la struttura è gia aperta, anche se francamente ce ne sarebbe il bisogno. Anche in questo caso usciamo dalla spiaggia desolati e tristi.

Prima di andare via abbiamo pensato di dare un’occhiata anche allo stato del Lido Università: è chiuso e deserto. La spiaggia è sporca e fra quella di fronte alle cabine sono perfino cresciute le erbacce. Sembra proprio che non sia una giornata fortunata per noi.

Andiamo infine a segnalare una cosa che ci è sembrata abbastanza grave. Il Comune di Catania ha mandato alla nostra redazione un comunicato stampa, via e-mail, che diceva che le spiagge comunali della playa catanese erano state ripulite. Purtroppo abbiamo constatato che per il momento non è così e che ancora servirebbero delle indispensabili manutenzioni per renderle fruibili. Per questo per verificare la incompleta iniziativa dell’amministrazione comunale vi invitiamo a guardare la fotogallery allegata a questo articolo.

Tuttavia, a meno di un mese dalla riapertura delle spiagge pubbliche di viale Kennedy, la nostra speranza è che il comune si impegni al massimo per rinnovare tali strutture, affinché tutti i bagnanti amanti del mare, catanesi e non, possano godere delle bellezze naturali delle nostre spiagge, seconde ad altre soltanto per la loro sporcizia.

Agata Pasqualino

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