Spettacolo, dalla Regione 5 milioni per i teatri minori Fondi per strutture e spettacoli. «Anima dei territori»

Un bando da cinque milioni di euro per rimettere in piedi gli oltre 300 teatri minori di Sicilia. È stato presentato questa mattina a Palazzo d’Orleans dal governatore, Nello Musumeci, insieme agli assessori al Turismo, Sandro Pappalardo, e alla Cultura, Sebastiano Tusa. «Si tratta di un impegno – ha spiegato il primo inquilino di Palazzo d’Orleans – che era stato assunto ad ottobre 2018, quando incontrando per la prima volta i rappresentanti del mondo del teatro (gestori, presidenti di compagnia, attori, produttori) abbiamo raccolto il loro grido d’allarme, quello di stare vicini al mondo del teatro in Sicilia». Sotto la frase tanto cara al governatore del «meno teatro in politica e meno politica nel teatro», Musumeci ha raccontato anche che da quel primo incontro, l’assessorato guidato da Pappalardo ha avviato una ricognizione, per la prima volta, sulla quantità di sale teatrali, sia aperte che chiuse al pubblico, presenti in Sicilia. È emerso che i teatri cosiddetti minori sono in tutto 308, di cui 197 pubblici e 111 privati. Oltre naturalmente, ai teatri maggiori, gli stabili e i teatri lirici, poco meno di una decina.

«Molte di queste sale teatrali – ha aggiunto Musumeci – non possono essere aperte perché non a norma di legge, per carenze strutturali, perché mancano impianti tecnologici, o la torre scenica, o l’uscita di sicurezza, o perché sprovviste di materiale non infiammabile. Il governo tiene molto alla promozione della cultura e dello spettacolo, tenuto conto non solo delle professionalità ma anche del fervore, del dinamismo portato da decine e decine di compagnie, che animano, soprattutto nell’entroterra, le comunità locali. E che sono spesso vivai di talenti che poi approdano altrove».

Così ecco un bando rivolto tanto ai teatri pubblici quanto a quelli privati, con una dotazione economica di 5 milioni di euro (dai fondi della Presidenza), per rimettere in piedi il circuito dei teatri minori in Sicilia. Per le sale pubbliche è consentito un intervento da parte della Regione pari al 100 per cento dell’intervento, fino a un massimo di 300mila euro. Stesso tetto anche per i privati, che accederanno ai fondi con un rimborso pubblico pari invece all’80 per cento del costo dell’intervento. Per gli interventi di ristrutturazione e adeguamento è previsto anche un tetto minimo, pari a 100mila euro «per concentrare le risorse – ha sottolineato Musumeci – su interventi concreti ed evitare che ci sia dispersione di risorse per aggiustamenti per 5 o 10mila euro, di cui può direttamente farsi carico il proprietario della struttura». Nel caso di interventi volti all’innovazione degli impianti tecnologici o all’acquisizione di strumenti all’avanguardia, secondo la medesima logica, l’intervento minimo previsto è invece di 40mila euro.

«Se del contenitore si occupano i Beni Culturali – ha aggiunto Musumeci -, del contenuto si occupa invece l’assessorato allo Spettacolo, che sta portando avanti una ricognizione delle compagnie teatrali. Quante sono quelle formate da professionisti? E quante quelle amatoriali? Come possiamo aiutarle? Come metterle in rete per razionalizzare l’offerta ed economizzarne i costi?». Per questa ragione, l’amministrazione regionale ha predisposto un secondo bando, Anfiteatro di Sicilia, rivolto in questo caso ai produttori «che vogliono offrire spettacoli di una certa qualità e caratura. E che vede stavolta come palcoscenico non le sale al chiuso, ma i teatri di pietra», ha concluso Musumeci.

«La Sicilia – ha spiegato l’assessore Tusa – è depositaria di un patrimonio ricco di teatri di pietra, da Siracusa a Segesta, fino a Taormina. Ma esistono anche numerose mete meno note, in siti archeologici di grande pregio, come San Giuseppe Jato, Palazzolo Acreide, Morgantina. È bene che anche questi luoghi vengano inseriti in un circuito di valorizzazione, ma costituiscono presidi culturali per le comunità. Il bene va valorizzato, tutelandolo». 

L’occasione è stata utile per ribadire i contenuti del bando Anfiteatro di Sicilia, anticipato appena qualche giorno fa dall’assessore Pappalardo in una nota: si tratta di una sorta di avviso pubblico permanente che consentirà di programmare con largo anticipo i grandi eventi nell’Isola. Per valutare la portata degli eventi proposti dagli operatori del settore alla Regione, sarà istituita una apposita commissione. Spaziando dalla musica lirica alla classica, dalla prosa al cinema (sia come rassegne che come premi), fino agli eventi direttamente promossi dalla Regione e la musica leggera, popolare, contemporanea, i componenti della commissione (due nominati dal Turismo, due dai Beni Culturali e un esperto esterno) valuteranno le singole proposte, assegnando loro il palcoscenico più idoneo all’evento. 

Un’ultima novità, infine, è stata annunciata per il teatro antico di Siracusa, «che non resterà più aperto un mese e mezzo l’anno, nel tempo occupato dagli spettacoli dell’Inda. Perché il teatro – ha concluso Musumeci – non è dell’Inda, ma della Regione. Naturalmente ospiterà spettacoli selezionati, ma resterà aperto per tutta l’estate e anche qualche mese invernale».

Miriam Di Peri

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