Una piazza piena per La7. Potrebbe intitolarsi così la manifestazione spontanea che si terrà domenica 20 gennaio a Mezzojuso. Dopo quasi un anno di dirette del programma Non è l’arena – che da marzo 2018 segue assiduamente le vicende delle sorelle Napoli – per la prima volta il paese del Palermitano potrebbe apertamente schierarsi a favore delle tre donne che da anni denunciano le intimidazioni da parte della cosiddetta mafia dei pascoli. L’annuncio arriva da Salvatore Battaglia, il giovane assicuratore a cui lo scorso 30 dicembre è stata bruciata l’auto. E al quale, il 6 gennaio, il conduttore Massimo Giletti ha consegnato chiavi in mano una nuova auto come gesto di solidarietà da parte di tutta la troupe.
Ci saranno una decina di associazioni del territorio, esponenti politici di un fronte variegato che va dal centrodestra al sinistra, un gruppo di giovani amministratori di vari paesi della provincia e della Sicilia. E anche la presenza di noti esponenti del fronte antimafia, nonché liberi cittadini che hanno promesso di esserci da ogni parte dell’Isola. «Sono felice di ciò, adesso possiamo dire che non siamo soli – dice Salvatore Battaglia – Sentendosi garantite e protette da chi verrà qui per l’occasione, tante persone di Mezzojuso hanno detto che ci saranno. Vedendo questa mobilitazione, quest’attenzione locale e nazionale, c’è la speranza che oltre alla presenza di domenica si inneschi un processo di cambiamento culturale, quasi antropologico, che porti alla conoscenza di quello che sta accadendo».
L’invito è stato rivolto anche all’amministrazione. «Non ci aspettiamo nulla – sostiene Battaglia – Non ci interessa la vendetta, siamo per la redenzione di chi è entrato a contatto con questo sistema». Un invito che però fino a questa mattina non è arrivato sul tavolo del Comune di Mezzojuso. «Non ci è arrivato nulla», conferma infatti il primo cittadino. «Di questa manifestazione io vengo a conoscenza tramite voi. Ne prendo atto ma sono all’oscuro, non ci è stato chiesto nulla e non ci è stato comunicato nulla. Domenica comunque è ancora lontana». Il sindaco ci tiene tuttavia a ribadire la propria linea sulla vicenda delle tre concittadine.
«La prima solidarietà alle sorelle Napoli l’ha manifestata il sottoscritto – dice il primo cittadino – quando, avuta cognizione del tenore delle denunce da loro presentate e del fatto che si fossero rivolte alle forze dell’ordine per difendersi da minacce e tentativi di estorsione che dicevano di aver subito, convocava una seduta straordinaria del Consiglio comunale (esattamente la domenica del 22 settembre 2017) per formalizzare e ufficializzare la manifestazione di solidarietà nei loro confronti, dato che non si erano mai degnate di farlo direttamente, verosimilmente per evitare di violare il segreto istruttorio dovuto alle indagini preliminari. È evidente che la medesima solidarietà verrà manifestata anche nei confronti di Salvatore Battaglia, nel momento in cui le indagini confermeranno l’ipotesi dallo stesso prospettata».
In città si è discusso anche molto dell’intervista, rilasciata proprio a MeridioNews, dello stesso assicuratore. Che puntava in parte il dito contro la stessa amministrazione. «Resto comunque sgomento per le pesanti insinuazioni di Salvatore Battaglia – afferma Giardina -, che purtroppo continuano a gettare ombre sul paese e ad alimentare il clima di tensione ormai instauratosi a seguito dei riflettori puntati da La7 su Mezzojuso, un paese dalle numerose criticità ma dalle tante risorse, esattamente come tanti altri. Tengo a precisare che il Comune di Mezzojuso ha istituito un capitolo di spesa da destinare a un fondo per le vittime del racket delle estorsioni e della mafia (anche se le sorelle Napoli non hanno mai chiesto di accedervi) che è a disposizione delle vittime, naturalmente una volta accertati i presupposti e i requisiti richiesti dalla norma. Ciò che indispone la comunità che ho l’onore di rappresentare è l’odio che la trasmissione di Giletti ha alimentato, stilando una lista di buoni e di cattivi, e facendo coincidere i primi con coloro che sposano acriticamente la tesi del conduttore tv».
Nelle scorse settimane il sindaco Giardina ha querelato per diffamazione proprio Giletti, l’opinionista Klaus Davi e l’editore della rete televisiva. L’udienza fissata per lo scorso 7 gennaio è stata rinviata al 18 febbraio. «Da parte nostra – sostiene ancora il primo cittadino di Mezzojuso – c’è e c’è sempre stata la massima fiducia nelle forze dell’ordine e lo dimostrano i fatti posti in essere e la piena collaborazione a cui è sempre stata improntata la nostra condotta, non gli slogan tv e le frasi ad effetto prive di contenuti. La nomina del colonnello Gebbia ad assessore è stata intesa in modo strumentale, mentre non voleva che essere un riconoscimento alla legalità e all’impegno profuso ogni giorno dai carabinieri. Per quanto ci riguarda i carabinieri sono tutti uguali, e meritano rispetto e fiducia, al di là del grado e delle funzioni ricoperte. Pertanto anche la polemica sul grado di generale di Gebbia qualifica chi l’ha sollevata».
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