Solidarietà, gli angeli di Gianfranco Troina «Non poteva finire tutto con la sua morte»

«L’associazione è nata quando uno dei miei studenti del liceo scientifico Savoia di Catania se n’è andato a causa di un incidente stradale. Incapaci di rassegnarci abbiamo deciso di ricordarlo così. Temevamo che finisse tutto con lui, ma non è successo». Così la professoressa di Italiano e Latino Eletta Perotto, ideatrice e cofondatrice del progetto, racconta la nascita, nell’ottobre del 2008, dell’associazione Gianfranco Troina. Dedicata al 18enne scomparso l’8 agosto di otto anni fa, dopo aver trascorso 50 giorni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro, in seguito a un incidente stradale di cui era rimasto vittima.

Un’idea maturata nei giorni in cui c’era un continuo flusso di ragazzi che facevano avanti e indietro dall’ospedale, dandosi i turni e restando sempre accanto a Gianfranco. «Quello che colpisce – dice la professoressa – è il fatto che non avendo sbattuto la testa nell’incidente, Gianfranco ha vissuto questo periodo in ospedale in maniera lucida. È stato assistito da una quantità incredibile di coetanei, compagni di scuola e amici, perché era un ragazzo speciale, amatissimo anche da noi professori».

Lo descrive come un ragazzo carismatico, un leader nato, che dedicava molti momenti della sua vita al volontariato. Come l’esperienza di Angeli per un giorno, portata avanti grazie alla professoressa Perotto e a padre Miguel, esponente dell’ordine dei Legionari di Cristo, con cui Gianfranco sarebbe voluto partire per una missione umanitaria in India. Il progetto prevede una giornata dedicata ai bambini socialmente in difficoltà che frequentano le scuole di frontiera, che combattono ogni giorno il fenomeno della dispersione scolastica. Come il Cirino La Rosa di San Giorgio, dove andava anche Gianfranco per fare da angelo al suo bimbo.

«Gianfranco ha lasciato una grande traccia – spiega Perotto – e per questo abbiamo deciso di proseguire questa attività con l’associazione intitolata a lui». E gli angeli arrivano anche al reparto pediatrico del Policlinico di Catania con il progetto Angeli in corsia e all’istituto penitenziale minorile di Bicocca con Angeli in carcere. Proprio lo scorso dicembre nella casa circondariale è stata portata in scena la novella di Pirandello La Giara, dopo il laboratorio teatrale fatto con i ragazzi. In primavera verrà organizzato anche un torneo di calcio.

Ma l’associazione ha fatto anche di più. L’anno scorso ha vinto un finanziamento di 128mila euro da spendere in due anni con il progetto Vincere l’indifferenza, partecipando al bando ministeriale Giovani per il sociale. «Sono proprio i giovani i protagonisti dell’associazione – conclude la docente – che aiutano altri giovani in difficoltà ma nello stesso tempo ne vengono aiutati perché maturano dei valori importanti. Fa impressione vedere quanto cambiano i ragazzi partecipando a queste attività». Come conferma il cugino di Gianfranco, Giovanni Troina, anche lui tra i fondatori dell’associazione, che ha passato in ospedale giorni e notti: «Sono cambiato da tutti i punti di vista. Il lutto e le responsabilità mi hanno fatto maturare tanto. Tutte le attività che facciamo lasciano un segno e per questo abbiamo voluto coinvolgere anche i ragazzi di altre scuole e delle università».

Tra gli obiettivi anche quello di tenere a mente l’importanza dell’amicizia e del fare del bene. A confermarlo c’è il motto che hanno scelto: «Amicizia, io non parlo e tu capisci». «Tutti i dissidi adolescenziali sono stati sotterrati – racconta Giovanni – perché questa vicenda ci ha unito tutti. Vogliamo superare la crisi di valori che colpisce sempre di più gli adolescenti e siamo grati a tutti i ragazzi che collaborano con noi». Quest’anno in programma anche tre premi promossi dall’associazione. Destinati uno al secondo e terzo anno dei licei del Catanese e del Siracusano; un altro per la prima volta sarà destinato al carcere minorile; una borsa di studio sociale, infine, andrà a uno dei bambini della scuola Cirino La Rosa. 

Giorgia Lodato

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