Soggetti fragili, caos al primo giorno di vaccinazioni «Quattro ore per una dose, di cui tre in fila in piedi»

Il primo giorno di vaccinazioni per la categoria dei soggetti fragili è stato una vera e propria odissea. Un’odissea lunga in media attorno alle quattro ore, tre delle quali passate in piedi, in fila su un marciapiede, in attesa di entrare nel padiglione 20 della Fiera del Mediterraneo, dove è stato allestito l’hub per la somministrazione dei vaccini. Un’organizzazione imponente, che tuttavia non è stata in grado, almeno ieri, di impedire dei ritardi che appaiono più pesanti se si pensa che a subirli sono state molte persone anziane o affette da patologie tali da ottenere l’inserimento nella lista prioritaria dei soggetti fragili.

«Si entra pochi per volta – racconta a MeridioNews uno dei vaccinati – Ero nel turno previsto tra le 16 e le 17, ma quando sono arrivato stavano ancora smaltendo gli iscritti al turno 13-14. Ho atteso in tutto quattro ore tra coda e ingresso: prima c’è da aspettare fuori, poi bisogna farlo anche una volta entrati nel padiglione, dove ti danno un numero e fai un’altra fila. Dopo l’ultima ora circa di attesa, quella al coperto, prima passi dal medico, fai l’anamnesi e infine vai a fare il vaccino vero e proprio».

La parte più impressionante è quella della coda di persone che aspettano il proprio turno quasi in fila indiana, sul marciapiede. Una fila che è arrivata a toccare anche i 400 o 500 metri di lunghezza. «C’era gente con le stampelle e più di una persona che si era portata dei seggiolini da casa o se li era fatti portare da parenti. C’era gente con malformazioni, altri con problemi di deambulazione e poi molti anziani. Ho chiesto a un medico e mi ha detto che hanno avuto 1800 prenotazioni per quanto riguarda la lista  però c’erano anche gli over 80 che dovevano fare il richiamo. Loro non avevano una corsia preferenziale ed erano in una fila unica insieme a noi».

E durante l’attesa non sono mancati i momenti di tensione tra le persone costrette ad aspettare il personale addetto alla sicurezza. «Ho visto un po’ di maretta tra la gente e gli operatori continua il neo vaccinato – E per fortuna non pioveva, ci saremmo bagnati tutti sul marciapiede, inoltre si è creato un grosso assembramento, perché è difficile stare a distanza. Io per mi sono trovato in mezzo a delle persone piuttosto rispettose, ad altri è andata peggio, anche se devo dire che tutti indossavano la mascherina. Non mi sento di biasimare quelli che lavorano qui, ma visto che c’è tutto questo spazio a disposizione, avrebbero potuto mettere molti più punti in cui fare le vaccinazioni, non capisco perché il padiglione 20 è stato utilizzato solo per metà».

Gabriele Ruggieri

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