Otto tra presidenti e segretari di alcune sezioni elettorali impegnati nelle elezioni amministrative del giugno 2018 a Siracusa hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini. L’accusa per loro è di avere alterato il risultato della votazione. Le indagini della Digos, coordinate dalla procura, hanno riguardato 30 indagati ma per 22 il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione ritenendo i fatti «seppur costituenti reato, di lieve entità».
L’inchiesta è scaturita dall’esposto presentato al Tar di Catania da Paolo Ezechia Reale, candidato a sindaco arrivato al ballottaggio con Francesco Italia, che è stato poi eletto primo cittadino. Il tribunale amministrativo aveva dichiarato l’illegittimità delle operazioni elettorali per nove sezioni, dove erano state scrutinate 3.964 schede, e annullato i verbali dell’ufficio elettorale centrale sull’ammissione al ballottaggio per l’elezione a sindaco dei candidati Italia e Reale, la proclamazione a sindaco di Italia e anche quella dei consiglieri comunali.
Per gli altri profili, invece, i motivi del ricorso erano stati dichiarati inammissibili o infondati. Il sindaco Italia ha fatto ricorso poi al Cga che ha rigettato le ragioni di ricorso di Reale, escludendo evidenze della scheda ballerina. L’indagine ha consentito di individuare alcuni componenti dei seggi elettorali il cui operato è risultato «non conforme a quanto previsto dalle norme in materia».
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