«Siracusa avrà un nuovo ospedale». È un annuncio al quale i cittadini del capoluogo aretuseo fanno fatica ormai a credere. Questa volta a pronunciarlo è stato il presidente della Regione Nello Musumeci commentando la delibera per la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione del nuovo nosocomio, con la previsione di invitare i soggetti istituzionali competenti a definire gli adempimenti per l’individuazione condivisa dell’area su cui far sorgere la struttura. «Non siamo più disponibili a fare finta di nulla: la situazione complessiva dell’ospedale di Siracusa è intollerabile – afferma Musumeci – e non si può più attendere». Una storia lunga fatta di annunci ai quali non sono seguiti atti amministrativi e di difficoltà nel reperimento del sito che hanno portato all’impossibilità di quantificare con certezza i costi e i tempi di realizzazione. Adesso la scelta del luogo in cui edificare sembra improcrastinabile per ottenere i fondi regionali.
Per il primo cittadino aretuseo la questione preminente sembra essere quella che la Regione tenga in considerazione gli obiettivi e la tipologia di prestazione che il nuovo ospedale (con 335 posti letto) dovrebbe offrire. «Ha senso interrogarsi e approfondire la questione relativa al luogo, secondo i criteri dell’economicità e dell’efficienza – risponde Italia a MeridioNews – ma non senza prima avere riflettuto su quali prospettive vengono offerte alla nostra provincia: un conto è costruire un ospedale che si rivolge al solo hinterland del capoluogo, altra cosa è uno con rilevanza territoriale più ampia, che sia un centro di riferimento ultra-specialistico per un territorio e una popolazione più vasta. A mio avviso, la nuova rete ospedaliera relega l’ospedale di Siracusa a svolgere il primo ruolo e non il secondo», conclude il sindaco.
È un cane che si morde la coda però, perché l’iter non avanza di un passo senza la definizione di un luogo. Il soggetto competente per identificare l’area è il consiglio comunale che, nella sua composizione precedente, in realtà ha già deciso per l’area dell’ex Opg di contrada Pizzuta. Adesso, spetterebbe all’Asp dire se il terreno individuato soddisfa i requisiti necessari, ovvero un’estensione di almeno 110mila metri quadrati di superficie libera e i collegamenti e i servizi relativi. «L’idea del precedente consiglio comunale – ribatte il deputato regionale pentastellato Stefano Zito, che già nel 2014 aveva presentato all’Ars un’interrogazione in merito alla scelta del terreno – costa più di 14 milioni e mezzo di euro e credo che, dal punto di vista logistico, gli spazi siano inadeguati».
Insomma, delibera del precedente consiglio comunale da una parte e M5s dall’altra, in mezzo l’attuale presidente pentastellata del civico consesso che riconosce come l’ospedale sia «un’esigenza primaria irrinunciabile per Siracusa e, pertanto, auspico tempi brevissimi e certi per la sua realizzazione». Sull scelta del luogo però è tra due fuochi. «Pur avendo una mia idea, il mio compito è rappresentare il consiglio comunale che, su questo, si è già espresso». Pare remota la possibilità che il civico consesso, che vede l’opposizione avere la maggioranza, torni a deliberare sul tema. La città, intanto, rimane con il solo ospedale Umberto I, costruito nel 1934, che non è antisismico e non è nemmeno dotato di un’area in cui possa atterrare l’elisoccorso. Va ricordato inoltre che, nel 2014, il progetto del nuovo nosocomio era tornato sotto i riflettori per alcune intercettazioni legate all’inchiesta Expo di Milano.
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