Il regista
Giuseppe Tornatore riceve la cittadinanza palermitana per l’impegno culturale ed artistico che ha messo in ogni sua opera cinematografica, raccontando una Sicilia mista di passato e di presente. «Il sigillo con una città alla quale sono stato sempre legato. Palermo per me ha rappresentato la crescita professionale, dove ho imparato i rudimenti del mio mestiere, mentre Bagheria è stata il mo incubatore di sogni. Dedico questa onorificenza all’amico Nino Buttitta, è stato lui, più di un anno fa, a annunciarmi la notizia».
Ritorna all’interno di Sala delle Lapidi, che lo vide consigliere nel lontano 1993, il Maestro Giuseppe Tornatore, per ricevere un’onorificenza dal valore speciale, l
egata all’impegno artistico e culturale che ha messo in ogni suo capolavoro cinematografico.
Questa è la motivazione letta al momento della consegna della pergamena,dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando,
che ha conferito ufficialmente la cittadinanza onoraria della città. «Il riconoscimento, ha ribadito il primo cittadino, è legato alla immensa capacità del Maestro di unire “ali e radici”, le sue origini bagheresi con l’essere al tempo stesso un cittadino del mondo. È un esempio di buona modernità: in tutti i suoi lavori è riuscito a coniugare il passato con il futuro di questa Terra».
Visibilmente emozionato al momento di apporre la firma sul registro,
il regista di Bagheria, ha ricordato l’amico e concittadino Nino Buttitta scomparso a febbraio di quest’anno. «È stato lui, ha raccontato Tornatore, a contattarmi e darmi questa bella notizia, anche se devo dire, in quel momento mi sembrò un fatto irrituale. Infatti da sempre mi sono considerato un cittadino palermitano perché in questa città ho iniziato e maturato le mie esperienze con il mondo cinematografico, mentre Bagheria è stata il mio incubatore di sogni e speranze che fortunatamente sono riuscito a realizzare.
Un impegno culturale e non un semplice lavoro quello che il Maestro ha messo in ogni sua opera cinematografica, dalla prima esperienza come produttore e co-sceneggiatore e regista di
Cento giorni a Palermo per giungere al capolavoro, che gli è valso un Oscar per la categoria pellicole straniere e un Golden Globe, Nuovo Cinema Paradiso.
Momenti artistici di una carriera che non ha mai subito una battuta d’arresto e che ha trovato nella Sicilia e nella
sicilianità una giusta fonte di ispirazione, lontano dagli stereotipi che oggi accompagnano molte fiction e pellicole. «Ritengo, sottolinea Tornatore, che gli stereotipi ci sono sempre stati nel cinema e forse nascono intorno a realtà importanti, ma molti li utilizzano per nascondere la non conoscenza, solo per provocare scoop e polemiche. In realtà dietro ogni modello c’è la storia di un popolo che ha sofferto e che non ha mai smesso di combattere per creare un futuro migliore». Alla celebrazione ha partecipato anche l’assessore comunale alla Cultura, Andrea Cusumano che si è detto orgoglioso di accogliere il maestro Tornatore nella nostra comunità.
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