Venticinque minuti per entrare nel cuore dei tifosi e mettere in ghiaccio la seconda vittoria stagionale dell’Igea Virtus: il 5-2 contro il Paceco, formazione in cui tra gli altri milita l’ex rossazzurro Cristian Terlizzi, porta anzitutto la firma di Simone Fioretti, attaccante di 22 anni arrivato a Barcellona Pozzo di Gotto solamente dieci giorni fa, alla chiusura del mercato estivo. «Avevo firmato a fine agosto con l’Olympia Agnonese, squadra molisana di Serie D – racconta a MeridioNews -. Poi, l’ultimo giorno di calciomercato tramite il mio procuratore Lorenzo Tavilla è venuta fuori l’opportunità di andare a giocare per l’Igea. Già lo scorso anno, prima di andare a Campobasso, il responsabile dell’area tecnica dei giallorossi Salvatore Grasso mi aveva cercato, ma per vari motivi le nostre strade non si sono unite. Questa volta, però, non ci ho pensato due volte: Barcellona è una grande piazza, ringrazio la società, il direttore Grasso e il mister Giuseppe Raffaele per la fiducia e spero di ripagarli ogni domenica con le mie prestazioni».
La prima recita integrale in maglia giallorossa, dopo lo spezzone di gara disputato nel turno precedente contro la Nocerina, è stata eccellente: «Esordire con tre reti davanti a questi tifosi è una bella emozione – continua -. La vittoria era fondamentale soprattutto per mettere punti in cascina che ci permettano di raggiungere presto la salvezza. Il fatto di esserci riusciti grazie alle mie reti è solo una cosa in più». Nessun volo pindarico quindi, nonostante l’ottimo avvio di campionato veda l’Igea Virtus al quarto posto con otto punti conquistati in quattro partite, frutto di due vittorie e altrettanti pareggi: «Il nostro obiettivo rimane la permanenza in Serie D. Una volta raggiunta vedremo quello che succederà. Contro il Gela, nel prossimo turno, sarà un bel derby davanti a tanto pubblico: noi andremo lì consapevoli della nostra forza, mantenendo la nostra umiltà e rispettando tutti, cercando di portare a casa punti importanti».
La carriera di Fioretti è cominciata nelle giovanili dell’Ascoli, proseguendo poi nella Virtus Lanciano. In Abruzzo l’attaccante ha sfiorato l’esordio in B, anche se con qualche rimpianto: «Cinque anni di esperienza nelle formazioni primavera sono stati troppi – spiega -. A Lanciano, dopo aver fatto due anni con le giovanili, sono passato in prima squadra (stagione 2014-2015, nda), facendo 18 panchine in B senza però avere la possibilità di esordire. In quella stagione ho sbagliato – ammette la punta -. Avevo avuto richieste da squadre importanti in Serie D e per me sarebbe stato meglio andare a giocare, facendomi le ossa e acquisendo esperienza sul campo». In tal senso, l’annata di Lamezia nella stagione successiva è stata fondamentale: «Con la Vigor è stata la prima esperienza tra i grandi. Nonostante la retrocessione ho fatto bene, arrivando in doppia cifra (10 reti in 28 incontri) – commenta -. Sono cresciuto molto, grazie anche alla presenza di calciatori come Vincenzo Giannusa, Salvatore Manganaro, Pietro Marino ed Emanuele Malerba. Tutti atleti che avevano giocato in C e che mi hanno trasmesso molto».
Oltre il terreno di gioco, poi, la priorità è rappresentata dagli affetti: «Barcellona è una città di mare, questo per me è importante: ogni settimana però dopo la partita torno a casa a Lamezia, dove abita la mia ragazza. Adesso che sono vicino alla mia famiglia mi sento più sereno: quando abitavo in Molise potevo tornare raramente». In chiusura un appello ai tifosi: «Stateci vicino, ne abbiamo bisogno. Siamo una squadra giovane, ma suderemo questa maglia gloriosa e cercheremo di darvi delle belle soddisfazioni». La storia di Fioretti con la maglia dell’Igea è ancora tutta da scrivere: l’incipit, intanto, sembra essere veramente interessante.
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