Ai silenziosi (attendiamo pubbliche risposte alle sei domade precedenti) e ben remunerati amministratori di Amia spa tre nuovi quesiti.
1) Perché sempre in ritardo? Per la raccolta differenziata Palermo si colloca tra le ultime città italiane. Davanti agli occhi degli utenti stanno le campane vetro, plastica e carta perennemente piene e traboccanti. Perché gli svuotamenti avvengono più per sollecitazione degli esasperati cittadini invece che per programmazione periodica?
2) Dove vanno a finire? I diligenti cittadini che separano carta, vetro, plastica, e che gettano negli appositi contenitori il materiale accantonato, si chiedono se la raccolta differenziata contribuisce davvero a migliorare le nostre vite. A quali ditte o consorzi sono conferiti i materiali così raccolti? E’ solo una diceria e un luogo comune la convinzione di tanti che ritengono che i materiali raccolti siano conferiti ugualmente a discarica e che le campane servono solo a far percentuale?
3) Quanto costa? Il servizio raccolta differenziata potrebbe essere una delle partite attive dell’Amia. Numerose consorelle in giro per l’Italia vendono i materiali riciclati o conferiti alla piattaforme di raccolta. L’Amia ricava qualcosa? Oppure il servizio costa e basta? E quanto costa?
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