Sicurezza nei luoghi di lavoro: Workshop Enti locali a Caltanissetta

PROMOSSO DALLA CONSIGLIERA PROVINCIALE DI PARITA’ E DAL ‘TAVOLO TECNICO PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO’ L’INCONTRO HA SVISCERATO LE CRITICITA’ SULLA APPLICAZIONE DEL DECRETO LEGISALTIVO 81/2008 ED INFORMATO SULLE MODIFICHE NORMATIVE

La sicurezza nei luoghi di lavoro e le criticità nella corretta applicazione negli enti locali delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n.81 del aprile 2008, al centro del primo workshop tenutosi ieri a Caltanissetta, presso la biblioteca L. Scarabelli di Corso Umberto, sulla “prevenzione, sicurezza e salute: ‘genere e disabilità’, alla presenza del prefetto di Caltanissetta, Carmine Valente, del capo della segreteria tecnica dell’assessorato regionale Funzione pubblica e Autonomie locali, Nitto Rosso e dei rappresentanti degli enti locali nisseni.

Iniziativa promossa dalla consigliera di Parità della provincia di Caltanissetta, Alessandra Cascio, nell’ambito delle azioni attivate dal “Tavolo tecnico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Al tavolo, che opera da circa due anni fanno parte Inail, Inps, Ispettorato al lavoro, Asp, Direzione territoriale del Lavoro, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali.

“L’Informazione va fatta senza abusi ed eccessi e in trasparenza – dichiara il prefetto di Caltanissetta Valente – perché di mezzo c’è la vita umana. La sicurezza va garantita – spiega – ma non blocchiamo o spaventiamo i Sindaci, datori di lavoro che spesso si ritrovano a dover operare in contesti difficili”.

“Fare sicurezza in immobili risalenti ad un secolo fa in cui non erano previste, per esempio, le uscite di sicurezza spesso sede dei Comuni e delle amministrazioni pubbliche – puntualizza Valente – richiederebbe un intervento straordinario teso a modificare in gran parte la struttura con notevole impegno di risorse e tempo. Senza dimenticare – aggiunge il Prefetto – le oggettive resistenze dovute, in molti casi, ai vincoli previsti da altre normative, trattandosi di immobili di alto valore storico ed architettonico soggette a tutela”.

“Ed allora – conclude il Prefetto Valente – garantiamo la sicurezza dei lavoratori attraverso la costante informazione, come quella del workshop di oggi, lo studio attento di soluzioni percorribili ed attuabili in luoghi di lavoro caratterizzati da oggettive difficoltà operative auspicando una modifica del testo normativo in tal senso”.

“Nel portare il saluto della città paudo all’iniziativa che affronta temi attuali e di grande rilievo per le amministrazioni comunali – commenta Giovanni Ruvolo, Sindaco di Caltanissetta che ha patrocinato il workshop – i lavoratori hanno diritto ad un lavoro sicuro e per questo dobbiamo sforzarci nella direzione tracciata dalle norme per tutelare i cittadini”.

“Attraverso le segnalazioni pervenite al mio Ufficio sulla mancata tutela della sicurezza e del benessere dei lavoratori in alcuni enti locali – dichiara la consigliera di Parità della provincia di Caltanissetta, Alessandra Cascio – ho potuto riscontrare che, spesso, la stessa non è causata dal disinteresse da parte del datore di lavoro-sindaco, ma da oggettive difficoltà in cui versano gli enti locali”

“Mi riferisco in particolare a tutti i Comuni sotto la soglia di 15 mila abitanti – prosegue al consigliera di Parità – dove al realtà nissena è rappresentata da 22 Comuni di cui solamente quattro sopra la soglia. E precisamente, sono dodici i Comuni sotto la soglia di cinque mila abitanti ed è oggettivamente difficoltoso procedere alla applicazione del decreto legislativo n.81/2008 in ordine alla nomina dell’Rspp”.

“Rilevo inoltre che nei Comuni superiori a 15 mila abitanti questa figura viene sempre conferita con incarico esterno e non qualificando il personale interno dell’Amministrazione. Si potrebbero evitare, quindi, gli incarichi esterni che comportano il sostenimento di costi superiori a quelli necessari per formare e qualificare la figura interna”.

“Il Governo regionale sta pensano alla modifica del Ruolo unico della dirigenza degli enti locali, nell’ottica della introduzione dei Liberi Consorzi dei Comuni – dice Nitto Rosso, intervenendo ai lavori del workshop – prevedendo che i piccoli Comuni possano usufruire di pezzi di dirigenza qualificata. Penso –conclude – anche al responsabile sulla sicurezza”.

Dai lavori del workshop emerge con chiarezza disarmante come continui ad essere scarsa l’informazione nei luoghi di lavoro. Eppure, tutti gli attori in causa sono consapevoli che la conoscenza delle norme sulla sicurezza da parte del lavoratore aiuta a prevenire sul nascere possibili incidenti sul lavoro.

Diverse sono le criticità emerse dal confronto.

Iniziativa elaborata dal ‘Tavolo tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro’ e presentata al workshop da Michele Giannavola, responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’Inps di Caltanissetta, è stata quella della somministrazione di due di diversi questionari in forma anonima.

Con il primo si intende misurare il grado di livello e la qualità della formazione erogata alle figure previste dal decreto legislativo n.81/2008 da ciascun ente locale.

Con il secondo, invece, il Tavolo si prefigge di raggiungere l’obiettivo di verificare il livello di conoscenza delle norme sulla sicurezza da parte dei lavoratori degli enti locali.

I dati che emergeranno dall’esame dei questionari permetteranno al Tavolo di poter fotografare la realtà dello stato di salute della sicurezza nei luoghi di lavoro presso gli enti locali.

Oggetto di confronto e studio anche la novità introdotta dal citato decreto n.81/2008 che obbliga, nel processo di valutazione dei rischi, a tenere conto di diversi elementi legati alla tipicità dei soggetti, tra cui, in particolare, la ‘differenza di genere’. Difatti, il Documento di valutazione dei rischi (Dvr) dovrà tenere conto delle fonti di rischio ambientale di lavoro, rumore, agenti chimici, biologici, movimentazione di carichi, videoterminali, vibrazioni. Dovrà essere valutata, inoltre, la relazione tra il tipo di lavoro, l’ambiente in cui si svolge e le caratteristiche tipiche delle lavoratrici e dei lavoratori presenti nelle diverse popolazioni lavorative. E per farlo il Dvr deve tenere conto di cinque fondamentali fattori: età, genere, stress lavoro-correlato, provenienza da altri Paesi, tipologia contrattuale.

Tema affrontato da Salvatore Cimino, direttore dell’Inail di Caltanissetta, il quale soffermandosi sui risultati di uno studio nazionale elaborato dall’Istituto, ha posto l’accento sul tema che, ancora oggi nel territorio nisseno, è poco conosciuto. La conseguenza è che la valutazione dei rischi negli enti locali della provincia di Caltanissetta è redatta in maniera incompleta perché manca proprio la parte riguardante la valutazione dei rischi legata alla ‘differenza di genere’.

A proposito del Dvr, Francesco Galletti, responsabile del Servizio prevenzione salute dei luoghi di lavoro dell’Asp di Caltanissetta, intervenendo ai lavori del workshop, ha sottolineato due aspetti fondamentali legati predisposizione e gestione del Documento. Si tratta, della dinamicità del documento e data certa. Dinamicità significa che il documento, secondo quanto ha spiegato Galletti, va redatto ogni qualvolta cambi la condizione lavorativa o lo stato di salute del lavoratore. Dunque, il Dvr non va considerato un documento annuale ma la risultante di un processo valutativo in continua evoluzione. Sulla data certa prevista dal decreto legislativo 81/2008, il responsabile Spresal dell’Asp, ha evidenziato che la l’efficacia giuridica del documento si ha solamente a seguito dell’attestazione da parte dei soggetti previsti dalla legge (Datore di Lavoro, Rspp, Preposto, Medico competente, Rls) con l’apposizione della firma.

Intervenendo ai lavori, Onofrio Chiparo, ispettore del lavoro del Servizio XX della direzione territoriale del Lavoro di Caltanissetta, ha informato i presenti del nuovo ‘Codice di Comportamento ad uso degli ispettori del lavoro (CdC)’ adottato dal ministero del Lavoro con decreto del 15 gennaio 2014. Dopo otto anni il Governo nazionale ha introdotto una nuova disciplina che riguarda non solo i profili deontologici ma anche tutti gli aspetti procedurali dell’ispezione del lavoro. Sono stati definiti, nello specifico, tre diverse tipologie di verbalizzazione dell’ispettore del lavoro disciplinate dall’articolo 13, comma 1, del decreto legislativo n.124 del 23 aprile 2004. Si tratta del verbale di primo accesso e verbale unico, denominazione con cui il CdC di ribattezza il verbale di accertamento e notificazione che conclude l’attività ispettiva, e del verbale interlocutorio rilasciato nelle indagini complesse e prolungate quando emergono ulteriori esigenze accertative per la definizione dell’indagine. Vi sono poi due peculiari modalità investigative: vigilanza a vista e accesso breve. Con la prima il CdC intende l’attività di vigilanza programmata limitatamente ad un settore d’attività o ad uno specifico ambito territoriale. La vigilanza per ‘accesso breve’, invece, è quella caratterizzata da un accesso ispettivo finalizzato esclusivamente all’accertamento dell’eventuale impiego di lavoratori in nero.

L’Unicoop, con Viviana Stefanini, vicepresidente provinciale, ha ricordato che la sicurezza nei luoghi di lavoro della pubblica amministrazione deve riguardare anche i lavoratori delle aziende private che ivi effettuano servizi. Difatti, l’articolo 26 del decreto legislativo n.81/2008, che regola il ‘Documento di valutazione rischi interferenza (Duvri)’, stabilisce che il datore di lavoro committente (sindaco) ed il datore di lavoro privato devono cooperare affinchè le informazione contenute nel Duvri siano realmente veicolate e comprese dai dipendenti dell’impresa privata e dell’ente pubblico.

Il workshop ha affrontato anche altri due delicati temi: disabilità e malati oncologici.

Attraverso la collaborazione con Alessandro Mosca, presidente del l’Unione nazionale Ciechi ed ipovedenti, sezione di Caltanissetta, e di Maurizio Nicosia, vicepresidente regionale dell’Associazione nazionale che si occupa di disabilità intellettiva e relazionale (Anffas), nonché presidente Federsolidarietà di Confcooperative di Caltanissetta ed Enna, entrambi componenti del ‘Tavolo tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro’, è emerso che la disabilità, nonostante sia fattore oggetto di valutazione nel Dvr, non sempre viene tutelata attraverso le azioni ivi previste.

Sui malati oncologici la Cisl di Agrigento, Caltanissetta ed Enna , attraverso l’intervento al workshop del segretario confederale, Ilenia D’Antona e del segretario dei medici, Paolo La Paglia, ha posto l’attenzione sulla necessità che il lavoratore affetto dalla citata patologia, non sia discriminato sui luoghi di lavoro attraverso l’applicazione della flessibilità contrattuale non solo sugli orari ma anche attraverso l’utilizzo del part-time per il periodo necessario alle cure e del telelavoro.

Antonella Liotti, componente del coordinamento Pari opportunità della Uil di Caltanissetta, ha sottolineato che la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro riguardano indistintamente tutti i soggetti che entrano a far parte del mondo del lavoro sia del settore pubblico che privato in qualsiasi mansione e che i lavoratori, pertanto, devono essere consapevoli del condizioni del proprio ambiente di lavoro nonchè diventare soggetti attivi nella formazione, nell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, nella valutazione dei rischi e nella prevenzione.

Salvatore Lauria, segretario provinciale di Ugl/Fna ha messo in evidenza l’importante ruolo del rappresentante dei lavoratori della sicurezza (Rls) quale figura ponte tra l’Rspp e i lavoratori. In particolare, chi svolge il ruolo di Rls deve essere presente sul luogo di lavoro, sapere ascoltare le esigenze dei lavoratori e collaborare con l’Rspp nello svolgimento di alcuni obblighi importanti, tra cui la redazione del Dvr.

 

 

Giuseppe Messina

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