Uno già spacchettato che non ha nulla di originale e un altro di cui per ora c’è solo un biglietto d’intenti, ma che se dovesse tramutarsi in qualcosa di concreto rappresenterebbe una grande novità. Sono i doni trovati sotto l’albero dai lavoratori precari di Sicilia Digitale, la società in house della Regione che si occupa di informatizzazione e che nel 2020 è finita al centro dell’attenzione in due occasioni. Nel primo caso, per il flop del click day per il Bonus Sicilia, dove la società non ha avuto un ruolo ma proprio per questo c’è chi si è chiesto se, alla luce dei molteplici fallimenti con le procedure a sportello on line, non sia giunto il momento per la Regione di puntare sulle risorse interne anziché affidare ai privati gli appalti. Nel secondo caso, per la condanna in primo grado per peculato per l’ex presidente Antonio Ingroia, ai tempi in cui la società si chiamava Sicilia e-Servizi.
La prima notizia, giunta all’antivigilia di Natale, è l’aggiudicazione della gara per l’individuazione dell’agenzia interinale che, per tre anni, dovrà occuparsi di gestire i contratti in somministrazione dei 36 lavoratori (otto dei quali distaccati all’assessorato alla Salute) che da anni lavorano per la Regione. L’appalto del valore presunto di cinque milioni di euro è andato alla Tempor spa. Per la società milanese – per il 99,9 per cento di Intelliform Spa e guidata dal 74enne Francesco Gordiani – si tratta di una riconferma, trattandosi della stessa che in questi anni ha gestito i contratti per Sicilia Digitale. Tempor l’ha spuntata su Wintime spa grazie a un sorteggio, disposto dalla commissione di gara dopo che le due imprese avevano presentato lo stesso coefficiente moltiplicatore orario di 0,001. Valore, quest’ultimo, fondamentale per calcolare il margine di intermediazione che Sicilia Digitale dovrà corrispondere all’agenzia interinale.
Parallelamente alla prospettiva di andare avanti con il precariato, si muove però all’Ars una proposta che va in tutt’altra direzione. La commissione Bilancio, nei giorni scorsi, ha votato un emendamento proposto dal gruppo di Attiva Sicilia che, intervenendo sulla legge del 2010 che stoppava le assunzioni nelle partecipate della Regione, inserisce una deroga per quelle società che possono favorire i processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione regionale. «Riteniamo giusta una deroga di questo tipo, considerato che di recente di simili ne sono state disposte per l’Irfis e l’Arpa – dichiara a MeridioNews il segretario regionale di UilTemp Danilo Borrelli -. I lavoratori vogliono il concorso pubblico. E siamo convinti che si possa prevedere una ripartizione dei posti prevedendo una quota per il personale precario, che in questi anni ha lavorato con impegno».
«La società potrà dotarsi di nuovo personale per potenziare il processo di digitalizzazione della Regione – dichiara Angela Foti di Attiva Sicilia – Servono forze nuove e altamente specializzate, soprattutto ingegneri informatici, per poter raggiungere l’obiettivo di avere una Regione più moderna ed efficiente». L’emendamento approvato rientra il disegno di legge 893 attualmente in discussione all’Ars e presentato dalla maggioranza. Si tratta di un ddl sul sostegno ai processi di crescita e ripartenza del sistema produttivo regionale. In sostanza una mini-manovra finanziaria. Per capire se passerà la norma che sbloccherà le assunzioni in Sicilia Digitale bisognerà quindi attendere il voto a sala d’Ercole.
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