ANGELA MERKEL HA APPOGGIATO LA NOMINA IN CAMBIO DI UN NO DELL’ITALIA AD UN COMMISSARIO ALL’ECONOMIA ‘TROPPO MORBIDO’
Si è concluso bene il vertice europeo che ieri ha conferito a Federica Mogherini, Ministro degli Esteri del Governo Renzi, il ruolo di Alto Commissario per la politica estera dell’Ue. O forse male. Cosa c’è, infatti, dietro l’ok arrivato dopo i dubbi espressi da mezza Europa?
Nulla di buono. Al di là della propaganda che in queste ore sta inondando i Tg e i giornali su una nomina che dovrebbe inorgoglire il Paese – basterebbe ricordare che si tratta di un ruolo prestigioso, ma poco incisivo: l’Ue non ha infatti una politica estera comune da rappresentare- quello che emerge è che Renzi, pur di imporre la sua pupilla è sceso a patti col ‘diavolo’. Dove ‘diavolo’ sta per quella classe politica contraria ad una politica economica che allenti il rigore e i vincoli di bilancio. Angela Merkel, in primis.
Lo ha scritto pure il quotidiano tedesco Bild: la cancelliera Angela Merkel, in cambio del suo sostegno “allinesperta politica nel suo prossimo ruolo di Alto rappresentante europeo per la politica estera” ha chiesto a Renzi un aiuto nel suo blocco alla candidatura di Pierre Moscovici come commissario Ue agli Affari economici e monetari. E perché alla Merkel non piace il candidato francese? Perché ha una linea ‘troppo’ morbida sui conti e sui vincoli di bilancio.
Il gioco valeva la candela? Sicuramente si per la vanità di Renzi. Sicuramente no per i cittadini, che con ogni probabilità, avrebbero preferito un Commissario agli Affari Economici meno ‘rigido’ piuttosto che la Mogherini nel ruolo di Lady Pesc.
Il mood dei giornali internazionali, che sottolineano la sua inesperienza (il Bild scrive che non parla neanche l’inglese) lo riassume anche Le Monde secondo cui la Mogherini passa perché la sua nomina soddisfa quei Paesi, Germania e Francia in testa, che «non vogliono assolutamente un peso massimo politico o un diplomatico navigato» come Alto rappresentante, perché «questi profili rischierebbero di intralciare le loro ambizioni nazionali».
Sembrerebbe una ‘pupa’ insomma, in mano a pupari forti e imposta in cambio di una rinuncia ad una maggiore flessibilità nella politica economica. Altro goal del Governo Renzi.
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