«Un caso emblematico dell’ipocrisia di un Paese che, per tutta la settimana scorsa, si è riempito la bocca di contrasto alla violenza di genere e dell’importanza di sostenere gli spazi delle donne, per poi sgomberarli questi spazi appena si spengono i riflettori. E senza neanche offrire un’altra soluzione». A intervenire sulla vicenda dello sgombero dei locali di via Sant’Elena, a Catania, che ospitavano il consultorio autogestito Mi cuerpo es mio è il fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare. Che ha deciso, stamattina, di passare a sorpresa per portare la sua solidarietà a quanti sono raccolti in un presidio permanente.
Il riferimento del fumettista è al femminicidio di Giulia Cecchettin, poco meno di un mese fa, che ha sollevato un corso di indignazione a livello nazionale. Ma non solo. «In generale, quando viene sottratto alla città uno spazio sociale è sempre una ricchezza che si perde – dice Zerocalcare in un video – Perché è un punto di riferimento che viene meno. Mi sembra importante che le persone si schierino su questi fatti». Tanto da annunciare che dedicherà al caso una vignetta, la cui pubblicazione è attesa tra oggi e domani sui suoi profili social, per dare maggiore rilevanza alla vicenda e manifestare in modo concreto la propria solidarietà. Per domani 7 dicembre, intanto, è previsto un corteo lungo la via Etnea, a partire dalle 19, dalla villa Bellini fino al palazzo comunale.
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