Il calcio è una materia liquida. Una realtà nella quale un concetto che vale in un determinato momento può essere smentito immediatamente dopo. Se l’allenatore del Palermo, Filippi, avesse deciso di sostituire Fella dopo l’intervallo non ci sarebbe stato nulla da dire analizzando la prova insufficiente fornita nella prima frazione di gioco dall’attaccante rosanero, poco ispirato e protagonista in negativo nel finale con un tap-in fallito a due passi dal portiere Mengoni dopo un palo colpito da Silipo.
E invece nella ripresa l’ex Avellino, rimasto in campo, ha scritto un copione diverso da quello delineato nei primi 45 minuti di gioco e con una doppietta – reti al 5’ con un gol in scivolata di controbalzo in seguito ad una respinta centrale del portiere su una conclusione di De Rose e al 15’ sfruttando un clamoroso liscio di Polidori – ha consentito ai rosa di ribaltare il punteggio dopo l’iniziale svantaggio (1-0 firmato al 13′ dal palermitano Golfo con la complicità del vento che ha condizionato spesso le traiettorie durante la partita) e creare i presupposti per una vittoria (3-1) sancita sul campo della Vibonese terzultima in classifica dall’acuto finale del subentrato Soleri con un colpo di testa da distanza ravvicinata dopo una carambola sulla traversa. «Il gol mi mancava da un po’ e sappiamo che per un attaccante è importante – ha sottolineato il numero 23 consapevole di essersi tolto un peso per essersi sbloccato in campionato – la cosa fondamentale per me, tuttavia, era ritrovare la condizione fisica che gradualmente sono riuscito a migliorare. Dopo il gol sbagliato alla fine del primo tempo non mi sono abbattuto – prosegue – ero sicuro che sarebbe arrivata un’altra occasione e sarei riuscito a segnare. Esultanza? Non era riferita ai tifosi nello specifico, anzi li ringrazio per la loro presenza. La prestazione è arrivata anche per loro».
Se Fella è riuscito a spezzare l’incantesimo gran parte del merito è del tecnico Filippi che, nonostante i segnali poco incoraggianti provenienti dal collettivo e contestualmente pure dall’attaccante campano nel corso di un primo tempo in linea con le altre deludenti prestazioni in trasferta, ha continuato a dargli fiducia: «Confidavo sul fatto che prima o poi si sarebbe sbloccato – ha ammesso l’allenatore siciliano – e avendo giocato più vicino a Brunori in attacco ha avuto la possibilità di sfruttare più occasioni. Per noi è un giocatore importante così come gli altri attaccanti». E il suo contributo è stato fondamentale per la conquista del primo successo esterno in questo campionato: «Non è una vittoria figlia di motivazioni tattiche (il tecnico, condizionato dall’assenza di un centrale mancino, ha optato per un 4-3-1-2 piuttosto che per il collaudato 3-4-2-1, ndr) ma delle cose positive che sono state fatte mercoledì in occasione della gara interna contro la Virtus Francavilla. Una partita che abbiamo vinto con grande forza di volontà e spirito di sacrificio. Cosa ho detto alla squadra all’intervallo? Di giocare e dare continuità a ciò che stava facendo nelle battute finali del primo tempo. Bravi i ragazzi per averci creduto e per avere portato a casa la vittoria. Mi ha fatto molto piacere che ad imporsi contro la Vibonese sia stata una squadra operaia che ha giocato utilizzando solo la sciabola e non il fioretto».
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