Sera Biserica o Serra-Chiesa nella traduzione dal rumeno, è lo spettacolo teatrale che giovedì 17 settembre porterà sulla scena dello Spasimo di Palermo l’orrore della moderna schiavitù che viene perpetrato nelle campagne del ragusano. Uno spettacolo nato da un’idea dell’associazione Santa Briganti nell’ambito del progetto Io Non Tratto, campagna di sensibilizzazione contro la tratta degli esseri umani del CISS, Cooperazione internazionale sud sud. A promuoverlo anche il Comune di Palermo, a finanziarlo l’Unione Europea.
Alla presenza del sindaco Leoluca Orlando, dell’assessore Andrea Cusumano, della ricercatrice Alessandra Sciurba, il regista Giacomo Guarnera ha raccontato i retroscena di una pièce che indaga sulle condizioni di vita e lavoro delle donne rumene in Sicilia. «Abbiamo incontrato le braccianti, i volontari e i ricercatori e ciò che abbiamo visto è sconvolgente. – spiega il regista – Le condizioni di schiavitù e ricatto sessuale avvengono in contesti lavorativi a conduzione familiare, dove non c’è alcun controllo sindacale o delle forze dell’ordine. Da diversi anni alcune associazioni tengono d’occhio questa scena, sulla quale abbiamo svolto una ricerca antropologia approfondita per scrivere lo spettacolo. Dalle ricerche dei volontari sono venute alla luce dinamiche catastrofiche e indizi preoccupanti che ci hanno spinto a cercare un dialogo con le braccianti, primo fra tutti uno spropositato numero di aborti nel ragusano».
Le storie di queste donne segregate, violentate e minacciate in cambio di un lavoro duro e costrette a condizioni di schiavitù vengono tradotte in uno spettacolo teatrale volto alla «Sensibilizzazione del tessuto sociale che continua a percepire il fenomeno come distante e si deresponsabilizza, pensando agli ‘altri’ come a esseri sub umani, diversi da noi. – Come spiega Alessandra Sciurba – le posizioni di vulnerabilità sono alla base delle condizioni di sfruttamento nelle quali vivono queste donne e migliaia di altre persone. Prendersela con gli scafisti o con i padroni delle serre non ha senso, la tratta nasce dal sistema di ingiustizia e abuso di cui tutti siamo responsabili. Chi è costretto a viverlo, a volte anche in maniera eroica, è perché non ha alternative».
Secondo Andrea Cusumano, la cultura più essere lo strumento con il quale intervenire sul DNA dei cittadini «Il disconoscimento dei diritti dell’altro deriva dalla perdita del concetto di identità comunitaria. – sostiene – Oggi è difficile confrontarsi con una identità complessa, che non è più quella dei piccoli centri ed è soggetta a cambiamenti ed aperture continue. Il concetto di identità unica viene perso in favore della paura del diverso, ma attraverso la cultura si può intervenire. Quando si parla di diritti umani va operato un intervento tecnico, che modifichi un DNA che altrimenti si riproduce sempre identico. Questo spettacolo servirà a toglierci quella patina sugli occhi che ci impedisce di capire quanto siamo colpevoli a non intervenire».
*SERĂ BISERICĂ, giovedì 17 settembre 21,30 Santa Maria dello Spasimo, Palermo.
Coprodotto dall’associazione Santa Briganti di Vittoria (Rg) e l’associazione La Pentola Nera di Palermo. L’autore è Giacomo Guarneri ed è diretto da Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino.
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