Sequestro Muos, «Crocetta si inchini alla legge» «Fiducia nella magistratura, meno nella politica»

«Anche la procura ci difende. È la notizia che aspettavamo, rende giustizia a chi ha lottato in questi anni per fermare il Muos, sono contento e anche i cittadini di Niscemi lo sono». Non trattiene la gioia il primo cittadino del Comune nisseno, Franco La Rosa, commentando la notizia del sequestro dell’impianto satellitare ordinato dalla procura di Caltagirone. «Abbiamo sempre riposto fiducia nella magistratura, un po’ meno nella politica, a cui chiediamo di fare passi indietro bloccare il Muos e trasferirlo in una zona senza abitanti. Al posto dell’impianto satellitare spero che venga realizzato un ecomuseo delle Scienze, che attragga turisti qui a Niscemi», è la proposta. E la mente corre già alla manifestazione nazionale indetta per sabato 4 aprile: «Sarà una giornata di festa, passeggeremo nella Sughereta, respirando i profumi della natura». E in città, già da questa sera, il comitato locale sta organizzando una riunione pubblica. 

Entusiasta anche Concetta Gualato, presidente del comitato Mamme no Muos: «La legge è dalla nostra parte. I politici che fino ad oggi sono scesi a compromessi devono farsene una ragione. Il Muos è pericoloso ed abusivo». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Caltagirone, Nicola Bonanno. «Questo provvedimento rende giustizia alle ragioni del territorio e della sua battaglia, portata avanti con coraggio e determinazione. Speriamo di avere scritto la parola fine a questa vicenda e che non si registrino ulteriori tentativi di attentare al sacrosanto diritto alla salute delle nostre comunità».

«È una bellissima notizia», esclama Massimo Fundarò, coordinatore regionale di Sel. Fundarò sottolinea il ruolo del procuratore Giuseppe Verzera «che, con fermezza e coraggio ha posto fine all’occupazione abusiva del nostro territorio da parte degli Stati Uniti». «Ci aspettiamo, adesso, sia dal governo regionale sia dal premier Matteo Renzi una presa di posizione chiara e netta contro l’impianto satellitare abusivo che ha violato la legge italiana ed intaccato la sovranità territoriale del nostro Paese». Continua Fundarò: «Consigliamo al presidente del Consiglio Renzi di tener in maggiore considerazione, per il futuro, le opinioni di quei quattro comitatini che si battono per la salute dei cittadini siciliani e per la tutela dell’ambiente della nostra isola». 

Duro l’intervento di Erasmo Palazzotto, deputato siciliano di Sel, che parla di «fallimento della politica dei governi nazionali e regionali. In questi anni abbiamo assistito ad uno sconcertante balletto in cui le leggi nazionali sono state sacrificate davanti ad interessi ed accordi di carattere militare». Palazzotto prosegue: «Irregolarità sull’impianto erano già emerse, tanto da portare il Tar di Palermo ad accogliere le richieste dei comitati No Muos, ma il governo, nonostante i numerosi solleciti e le denunce sollevate anche nell’aula della Camera, ha preferito distogliere lo sguardo. Oggi registriamo con soddisfazione l’operato della Procura ma resta l’amaro per il comportamento delle istituzioni». «È tempo – conclude – che politica e istituzioni scelgano con chiarezza da che parte stare: se con l’idea di trasformare la Sicilia in una grande base militare, in barba alle norme e alle leggi, o con il diritto alla sicurezza e alla salute dei siciliani e delle siciliane». 

Soddisfazione viene anche dal Movimento 5 stelle. Il presidente della commissione Ambiente all’Assemblea regionale siciliana Giampiero Trizzino parla di «un atto più che doveroso, dopo il recente pronunciamento del Tar». «Rosario Crocetta in questo momento ha poche revoche da architettare, si inchini alla legge. Ad ogni modo, siamo consapevoli che questo non è l’ultimo passaggio, per questo motivo alla fine del mese illustreremo ai deputati del parlamento europeo le ragioni della nostra ferma opposizione all’impianto di Niscemi». Per il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, «ancora una volta l’autorità giudiziaria fa quello che avrebbero dovuto fare le istituzioni a partire in questo caso dal ministero dell’Ambiente e la Regione Siciliana che non hanno dato applicazione all’ordinanza del Tar che annullava l’autorizzazione ai lavori del Muos». Duro l’affondo: «Il presidente della Regione siciliana e il ministro dell’Ambiente Galletti, ancora una volta, hanno dimostrato la loro totale inconcludenza e inadeguatezza». 

Carmen Valisano

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