«Nessun abbonamento senza una programmazione chiara e seria». E’ il riassunto del comunicato che porta la firma di quasi tutti i gruppi organizzati del tifo rossazzurro, ben 23. Lo hanno sottoscritto persino nomi storici, come Indians e Boys Resca. Presenti anche alcuni club di tribuna B, come l’Angelo Massimino, I tifosi di Barriera-Battiati, quelli di Giarre-Riposto. Finora farebbero eccezione un gruppo della curva nord e alcuni della curva sud e della tribuna B.
La riunione, convocata giovedì sera a piazza Dante, è stata l’occasione per informare i tifosi della decisione e spiegarne le ragioni. «La società ha scelto di perseverare nel suo silenzio», spiega Michele Spampinato, leader di A sostegno di una fede. Le sue parole hanno raccolto il consenso dei circa cento presenti. «La dirigenza aspetta che a parlare per lei siano i fatti. I fatti hanno però già raccontato due anni di disastri. In più – aggiunge – ha rinunciato a Daniele Delli Carri (ex direttore sportivo, ndr), pare non ci sia alcuna intenzione di cambiare rotta. Perciò saremo noi a fare i fatti».
È il fondamento del «patto con la città» che i gruppi organizzati vogliono promuovere. Valido sia per gli abbonamenti allo stadio che alla pay-TV. Le prossime mosse saranno volantinaggio, banchetti informativi nelle vie del centro, pubblicazione del comunicato attraverso i social network. Tutto finalizzato a dare la massima diffusione all’iniziativa. Resta molto critico, per quanto detto durante il dibattito, il parere di ultras e tifosi sull’operato della società e sulla figura del presidente Antonino Pulvirenti. Giudicato «troppo arrogante sia nel modo di condurre la società sia nel modo di comunicare con i propri tifosi». Un noto sostenitore della tribuna B ha urlato: «Il Catania è nostro, non è suo».
Confermato per la sera del 6 giugnol’appuntamento in piazza Europa. L’occasione sarà la Giornata dell’orgoglio rossazzurro, pensata volutamente in concomitanza con la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Mercoledì prossimo nuova riunione per fare il punto della situazione.
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