Sea Watch, multa da 2000 euro a chi è salito a bordo Sindaco: «Nessuna norma violata, lo rifarei mille volte»

Una sanzione amministrativa di 2000 euro è stata notificata dalla Capitaneria di porto di Siracusa alle persone che, lo scorso 27 gennaio, sono salite a bordo della nave Sea Watch ferma da giorni al largo della costa siracusana per il mancato consenso del governo italiano allo sbarco, per verificare le condizioni dei 47 migranti a bordo. Ad avere ricevuto la multa sono i parlamentari Nicola Fratoianni (Leu), Stefania Prestigiacomo (Forza Italia), Riccardo Magi (Più Europa), il sindaco di Siracusa Francesco Italia, la rappresentante di Sea Watch Giorgia Linardi e di Mediterranea saving humans Alessandra Sciurba.

«Lo rifarei altre cento, mille volte», dichiara a MeridioNews il primo cittadino del capoluogo aretuseo che, sin dal primo giorno, si era detto pronto ad accogliere i migranti e aveva scritto al ministro della Marina mercantile, al prefetto e al comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, per chiedere di consentire l’attracco del natante. «Non ho ancora personalmente ricevuto la sanzione ma sono nell’elenco dei destinatari, per cui la sto aspettando – aggiunge Italia – Stiamo già valutando, anche insieme ai parlamentari, la possibilità di fare un ricorso congiunto perché siamo convinti di non avere violato nessuna norma. In ogni caso – conclude il sindaco – anche questa sarà una occasione per vedere ancora più chiaro in questa vicenda soprattutto dal punto di vista giuridico-amministrativo». 

Una secondo ispezione ci fu poi anche l’indomani. In quella occasione, a salire a bordo erano stati l’allora segretario del Partito democratico Maurizio Martina e il presidente del Pd Matteo OrfiniEntrambi identificati e indagati al loro ritorno a terra per non avere osservato il blocco delle acque attorno all’imbarcazione della ong, nonostante avessero ricevuto il via libera da parte della prefettura.

«Parlamentari italiani (fra cui uno di Forza Italia) non rispettano le leggi italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina? Mi spiace per loro, buon viaggio». Era stato questo il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, pochi giorni dopo avere ricevuto la comunicazione da parte del tribunale dei ministri di Catania della richiesta di processo per la vicenda della nave Diciotti, poi finita con l’archiviazione. Dallo scorso 15 aprile, però, il capo del Viminale è di nuovo iscritto nel registro degli indagati per il reato di sequestro di persona per i fatti accaduti a Siracusa dal 24 al 30 gennaio in merito al caso Sea Watch. Il procuratore di Catania, come aveva già fatto per il caso Diciotti, ha chiesto l’archiviazione ma il tribunale dei ministri deve ancora esprimersi. 

Marta Silvestre

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