«Se non senti, dimmelo. Te lo ripeto ancora»

«Ricordare per impedire a quei momenti di manifestarsi nuovamente, magari in altri contesti, sotto altre forme, altri nomi, altri simboli. Ricordare. Per essere liberi, oggi»: è questa la ragione per la quale Roberto Casabianca, giovane cantautore catanese, ha composto “C’era una volta oggi”, dedicata al professore catanese Carmelo Salanitro, morto nel campo di concentramento di Mauthausen, dove era stato deportato perché aveva continuato a parlare, a comunicare il valore della libertà.

Di seguito, vi proponiamo l’audio e il testo del brano.

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C’era una volta un regno in cui la libertà non era un sogno ma realtà,
e laggiù nessun uomo era stato schiavo di un tiranno o dell’omertà.
Non c’è uomo laggiù
con il mento sotto al petto.
Se non senti dimmelo,
che mi avvicino ancora un po’.

C’era una volta un bimbo in Africa o in Iraq,
non sa cos’è l’ingenuità
perché là non si gioca mica a nascondino nel giardino,
che forse esploderà.
Ed a sé stringerà
solo un’arma fra le braccia.
Se non senti dimmelo,
che mi avvicino ancora.
Adesso molti ridono
perché non vedono

RIT: che cosa resta della civiltà,
meno di un’ombra che ricopre gli occhi di chi sa
ma non parla.
Se non senti dimmelo,
te lo ripeto ancora
e se non posso dirtelo
allora te lo scriverò.

C’era una volta un uomo morto per il gas
che respirava il sogno di cambiare quella società,
uccisa e mai sepolta.
Ma perché
rivendichiamo solo i soldi e mai le idee?
E poi urliamo che ogni voto dato è vuoto e inutile
Ce lo meritiamo.

RIT: Cosa resta della civiltà?
meno di un’ombra che ricopre gli occhi di chi sa
ma non parla.
Se non senti dimmelo,
te lo ripeto ancora
e se non posso dirtelo
allora te lo scriverò.

Se lo pensi gridalo
finché qualcuno sentirà.