Se Godot fosse un personaggio reale, darebbe appuntamento al ‘Single Party’

Neppure Beckett avrebbe osato immaginare che il suo ‘Teatro dell’Assurdo’ potesse prendere vita nella realtà.
Eppure, se a qualcuno capitasse di entrare in una serata tipicamente catanese come il ‘Single Party’, che si svolge ogni martedì allo Stag’s Head, non potrebbe fare a meno di notare delle analogie con le sue opere.

‘Single Party’ significa letteralmente festa dei ragazzi soli, ma che c’è da festeggiare nell’essere ‘single’ non è di facile comprensione.
Questo ‘party’ sembra essere uscito di sana pianta da una sceneggiatura beckettiana: l’atmosfera è surreale, la musica la fa una band di trentenni vestiti in maniera improbabile che cantano “occhi di gatto” e in alcuni punti c’è talmente tanto caldo e confusione che sembra un vero e proprio inferno in terra. All’entrata, un paio di attraenti signorine distribuiscono foglietti su cui scrivere il proprio nome (o uno inventato) e appiccicarselo addosso. Come alle feste delle elementari.
Anche le guardie di Abu Ghraib lo troverebbero umiliante.

La maggioranza dei protagonisti di questa festa hanno tratti inquietanti. I maschi, per esempio, rasati o con un taglio ‘alla moda’, indossano tutti una camicia, sbottonata in modo da far vedere i pettorali faticosamente scolpiti in palestra. Ma le donne sono ancora peggio: capelli lisci all’indietro, trucco pesante o comunque ampiamente visibile, seno scollato e mini-gonna. Sembrano fatte con lo stampino. Neppure nella Cina di Mao sarebbero riusciti a realizzare una cosa del genere.

Tutti assumono pose impettite, parlano tra di loro e fingono di stare a loro agio. Ma si sa che cosa stanno pensando: i maschi, molto virilmente, sperano che qualche ragazza gli si avvicini, o almeno gli lanci qualche sguardo provocante come per dire “ehy, che stai aspettando?”. Le ragazze, invece, si preoccupano di controllare se qualcuno le sta guardando, e sperano che il principe azzurro compaia e tenti un approccio. Anche se chiunque cerchi di avvicinarle, per loro è sempre un imbecille allupato, con cui al massimo si può civettare un po’.

E la serata scorre così, parlottando e aspettando che qualcosa accada, come novelli Vladimiro e Estragone. Certo, pur sempre di serata passata fuori trattasi, e una serata passata ad annoiarsi fuori è certamente meglio di una passata ad annoiarsi in casa. O almeno così dicono.

Per il gran finale, si procede all’estrazione di alcuni numeri per assegnare dei premi (per lo più elettrodomestici). Chi eroicamente ha resistito ed è riuscito a rimanere fino alla fine, è sacrosanto che venga premiato. Poi Cristiano Di Stefano e Katty Ranno augurano una buona notte e dicono che ci aspettano per martedì prossimo.
Magari è la volta buona che arriva Godot.

Noemi Coppola

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