Secondo giorno di occupazione per il Liceo Classico “Ugo Foscolo” di Canicattì in provincia di Agrigento dove, come anticpato da LinkSicilia in questo articolo, sembra scoppiato una sorta di maggio francese se è vero che molti istituti superiori all’ombra della Valle dei Templi, stanno seguendo l’esempio dei ragazzi canicattinesi con forme di protesta simili.
La decisione degli studenti di chiudere i cancelli della loro scuola arriva in segno di solidarietà al Movimento dei Forconi e a Forza d’Urto che proprio ieri manifestavano a Palermo (come vi abbiamo raccontato in questo articolo) insieme gli studenti e tanta gente comune indignata da un sistema politico-economico che non ha tra i suoi obiettivi il bene comune e la giustizia sociale. La prima notte è trascorsa bene. E’arrivata, chiamata dalla preside della scuola (che ha staccato la connessione internet dell’istituto), la polizia, ma la situazione è tranquilla .
Ma non solo solidarietà. Come spiega Carmelo Traina, rappresentante degli studenti: “Ci siamo sentiti chiamati in causa come siciliani e come studenti. Abbiamo sentito nostro questo movimento di protesta”. Perchè? “Noi non vogliamo lasciare la Sicilia né ritrovarci in mezzo alla strada perché qualcuno ci ha rubato il futuro”. E presto i ragazzi arriveranno a Palermo per un sit-in davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana.
Questo il link per l’intervista video a Carmelo Traina realizzata da un emittente locale.
Cellule, molecole, tumori, ossa e sinapsi. Termini medici, biologici e scientifici che si fanno poesia,…
È stato ucciso Angelo Onorato. Architetto e titolare di un negozio di arredamenti, l'uomo è…
Ha nascosto la cocaina sotto la maglia intima. A Ramacca, nel Catanese, un 32enne di…
Un palo dell'illuminazione è caduto in via Perpignano a Palermo. È finito contro un'autovettura parcheggiata danneggiandola.…
Una donna di 40 anni è stata denunciata dalla polizia stradale a Giardini Naxos per…
Sarebbero stati rubati oggetti sacri per un valore di oltre 5mila euro. A Giarre, in…