«Gli animi sono tutti pronti per occupare». Ne è convinto Salvo Di Maria, studente dell’istituto tecnico nautico di Palermo Gioeni Trabia, scuola che di fatto dà il via alla stagione delle occupazioni. Anche con un po’ di anticipo. Questa, infatti, è una carta che i liceali di tutte le scuole in genere preferiscono giocarsi nel mese di dicembre, spinti dalle ragioni più diverse. Ma l’occupazione di stamattina, iniziata sulla scia del coro «si vede, si sente, il Nautico è presente!» sembra avere origini inedite e più ampie. È, infatti, una diretta conseguenza della Giornata internazionale degli studenti, celebrata questa mattina da migliaia di liceali e universitari per commemorare i giovani e i professori cecoslovacchi uccisi dal regime nazista durante alcune contestazioni, ma anche e soprattutto per ribadire il proprio dissenso nei confronti del governo Renzi e della riforma della Buona scuola.
«L’occupazione è avvenuta tra le 12 e le 12:15 – spiega a MeridioNews lo studente – Già alle 11, approfittando della ricreazione, ci siamo riuniti tutti, compresi i ragazzi delle succursali di via Carmelo Onorato e via Giuseppe Carta, abbiamo bloccato tutto e poco dopo abbiamo occupato», una volta che i rappresentanti d’istituto avevano raccolto le firme necessarie per vedere in quanti volessero l’occupazione e quanti, invece, fossero contrari. A vincere è stato il fronte dei sostenitori. «C’era la maggior parte della scuola presente oggi – aggiunge Di Maria – E anche gli insegnanti, ovviamente», fra i quali serpeggiano animi e punti di vista differenti. «Alcuni docenti sono a favore, altri invece dicono che è tutto inutile perché non otterremo nulla», spiega il ragazzo.
Gli studenti del Nautico pensano di tenere l’istituto in stato di occupazione per più di una settimana almeno. «Bisogna vedere quanti alunni si presentano per far numero e, di conseguenza, per mantenere l’occupazione» torna a dire Di Maria. Dalle altre scuole palermitane, invece, non giungono ancora aggiornamenti e decisioni in merito al fatto di seguire o meno la stessa linea di protesta scelta dalla scuola di corso Vittorio Emanuele. «So che non occuperà l’Ipssar Pietro Piazza, forse neppure il liceo scientifico Cannizzaro – continua Di Maria – Mentre all’istituto magistrale Regina Margherita ci sarà la Settimana dello studente. Molte scuole non hanno validi motivi, in effetti, e quindi penso che non potranno fare nulla».
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