Scuola, così cambiano le vacanze

ROMA – In arrivo la rivoluzione delle vacanze scolastiche. L’accordo c’è. Ora occorre superare gli ostacoli politici e tecnici. Il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, raccoglie l’invito del collega dei Beni culturali, Francesco Rutelli, sulla rimodulazione del calendario scolastico per ‘destagionalizzarè i flussi dei vacanzieri e rilanciare l’industria del turismo in Italia. “Presenterò alla conferenza Stato-regioni una linea guida sul calendario scolastico“, ha annunciato ieri l’inquilino di viale Trastevere a margine di un seminario della Margherita, svoltosi a Palermo.

Ferma restando la data degli esami di maturità – spiega Fioroni – e i 200 giorni di lezione annui, in base a queste linee guida le regioni potranno valutare la possibilità di allungare le vacanze di Natale o di Pasqua. Ciò nell’interesse delle famiglie e del sistema Paese e soprattutto dei ragazzi che potranno trarre giovamento da pause più lunghe nelle lezioni tra un quadrimestre e l’altro“. Quella di modificare la scansione delle vacanze scolastiche è una vecchia idea del vicepremier Rutelli, lanciata lo scorso anno, che adesso sembra realizzabile. Il primo scoglio da superare è quello delle regioni, che in materia hanno sovranità assoluta.

Tutti i governatori italiani, in particolar modo quelli delle cosiddette regioni turistiche, saranno d’accordo ad anticipare l’ingresso in aula degli alunni? E ammesso che lo siano è possibile garantire i 200 giorni di lezione, stabiliti dalle norme in vigore, evitando che gli esami di Stato si protraggano a fine luglio o ad agosto? In linea teorica, sulla scorta dei calendari scolastici per il 2007/2008 già approvati dalle varie regioni, i margini per realizzare il sogno del titolare della Cultura ci sono.

Quest’anno, infatti, la prima campanella suonerà il 10 settembre per gli alunni di Lombardia, Molise, Piemonte, provincia di Bolzano, Val d’Aosta e Veneto. Gli ultimi a fare il loro ingresso in classe, il 18 settembre, saranno gli alunni siciliani. In quasi tutte le regioni i portoni si chiuderanno sabato 7 giugno 2008 e gli esami di stato inizieranno con la prova di italiano mercoledì 18 giugno.

In mezzo ci saranno due interruzioni: le vacanze di Natale, dal 23/24 dicembre al 6 gennaio. E quelle di Pasqua, dal 20 al 25 marzo. La proposta di Rutelli è di prolungare la pausa pasquale e introdurre un’altra interruzione delle attività didattiche pari a circa una settimana.

Già quest’anno il Veneto ha dimostrato che è possibile calare nel calendario scolastico due ponti: Ognissanti (2 e 3 novembre) e 25 aprile (25 e 26 aprile); e una vacanza invernale alla francese, dal 3 al 6 febbraio. In effetti, anticipando l’ingresso in aula al 5 settembre 2008 e chiudendo l’anno scolastico 2008/2009 il 6 giugno 2009, è possibile fare tre pause più lunghe senza scendere sotto i 200 giorni di lezione. Con due settimane di interruzione per le vacanze di Natale (dal 24 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009), una pausa per le vacanze invernali (dal 15 al 22 febbraio Carnevale compreso) e 12 giorni di vacanze di Pasqua: dall’8 al 19 aprile 2009.

Resterebbero 203 giorni di lezione o uno in meno, se la festa del santo patrono cade durante i nove mesi di scuola. Con la maturità che nel 2009 dovrebbe prendere il via il 17 giugno. Quello che gira intorno alla scuola, per il settore turistico-alberghiero, è un settore potenzialmente interessante con i suoi 726mila insegnanti, un milione e 100 mila addetti ai lavori e 7 milioni e 800 mila alunni che potrebbero nelle vacanze scolastiche spostarsi con le famiglie in giro per le città d’arte e le località sciistiche.

(Da www.repubblica.it -20 luglio 2007)

Salvo Intravaia

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