Sconton, da Catania la sfida a Groupon «In tempo di crisi tutti vogliono risparmiare»

Un fatturato di 100mila euro tra agosto 2010 e fine 2011. La copia catanese di Groupon fa affari d’oro. Si chiama Sconton, è nato ad aprile 2011 e ha fatto dei gruppi d’acquisto la ragione del suo successo. Sconti altissimi, che in alcuni casi superano il 70 per cento, perché si basano su un concetto semplice: più gente compra, meglio è per l’esercente e per il consumatore. Dal primo embrione a oggi, Sconton – che copre il territorio di Catania e provincia – è cresciuto. Nell’estate 2010 era solo la carta sconto Missconto, nei primi mesi del 2011 è diventato un sito internet: ha lavorato con più di 500 aziende e mira a espandersi in altre città d’Italia. «Sul mercato locale – afferma Antonello Costanzo, 29 anni, laureando in Economia e commercio e co-fondatore della start-up – ci confrontiamo coi colossi americani». Assieme ad Antonello, sono altri quattro i giovani imprenditori – hanno tra i 28 e i 33 anni – che si sono creati il loro lavoro, emulando un modello statunitense di successo. Ma cercano di evitarne i lati negativi: «Che i commercianti si lamentino – dice Costanzo – è una cosa nota, ma se non fossero soddisfatti del servizio che offriamo non tornerebbero da noi». Il meccanismo di acquisizione del cliente somiglia molto a quello della pesca a strascico. Un esercente offre, tramite Sconton, un servizio a un prezzo molto basso e per un tempo limitato, a quel punto gli acquirenti – «Risparmiare, con questa crisi, fa bene a tutti» – lo comprano sul sito e, codice di prenotazione alla mano, vanno a riscuotere quanto hanno pagato sul web. Per ogni offerta, vengono venduti centinaia di coupon sconto. «Sconton percepisce una percentuale che varia dal 35 al 50 per cento – spiega il fondatore – In questo modo il commerciante riesce a coprire i costi vivi e si fa una enorme pubblicità gratis».

Per quantificare il suo «enorme» serve un altro dato: le 40mila registrazioni al sito da aprile a oggi e i 5548 fan su Facebook. «Noi abbiamo anche alcuni dati sulla soddisfazione del cliente – prosegue – Tra il 10 e il 30 per cento di loro, dopo aver scoperto un’azienda tramite Sconton, ci tornano perché sono soddisfatti». Ma, naturalmente, dipende tutto dal settore di riferimento: «I catanesi comprano un sacco le cose che hanno a che fare con la bellezza e il benessere – dice – poi il cibo e la formazione, ma anche i dentisti vanno alla grande». Peccato che l’Ordine dei medici stabilisca chiaramente che «sono vietate tutte le forme, dirette o indirette, di pubblicità personale o a vantaggio della struttura, pubblica o privata, nella quale presta la sua opera». «A usare Sconton per farsi nuovi clienti sono professionisti giovani – risponde Costanzo – e l’Ordine è pieno di dottori più grandi ai quali questa cosa non va a genio». In ogni caso, «il metodo funziona, se non funzionasse non avremmo il successo che abbiamo».

[Foto di antwerpenR]

Luisa Santangelo

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