Scillato, dopo tre mesi la condotta è riparata Scongiurato rischio di turnazione dell’acqua

Dopo due mesi e mezzo di lavori il bypass di Scillato è pronto. Ad inaugurarlo, stamattina, tra gli altri, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e i vertici dell’Amap. Scongiurata la turnazione dell’acqua nella parte nord del capoluogo siciliano – decine di quartieri e 150mila cittadini coinvolti – dopo la grave crisi dello scorso inverno che aveva convinto il sindaco a chiedere al governo lo stato di calamità naturale. Il pericolo siccità per la prossima estate sembra scampato anche se la presidente dell’ex municipalizzata Maria Prestigiacomo lancia l’allarme sulla diga di Rosamarina. Da monitorare ci sono anche gli invasi di Poma, Scanzano e Piana degli Albanesi.

«È finita ogni inaccettabile ipotesi di turnazione dell’acqua – dice Orlando – alla quale l’amministrazione di Palermo si era fermamente opposta. Tuttavia, non è sufficiente opporsi soltanto: bisogna comportarsi in maniera tale da rendere la turnazione non più necessaria. E noi ci siamo riusciti, la missione è compiuta, in appena tre mesi, grazie all’impegno dell’Amap e al sostegno delle amministrazioni comunali. Trentaquattro comuni, che voglio ringraziare, hanno aderito a questa straordinaria esperienza ed oggi, dopo cinque anni in cui andava persa, con lo spreco di un enorme e prezioso patrimonio, adesso l’acqua di Scillato può finalmente essere utilizzata».

Ci sono voluti ben cinque anni, dunque, e una minaccia di class action da parte dei quartieri interessati per rimediare alla rottura dell’acquedotto: uno spreco «orrendo» da 600 litri di acqua potabile che ogni secondo si riversavano in mare, secondo i dati in possesso dei sindacati. Dopo la frana che ha spaccato la conduttura un lustro fa, il progetto di rifacimento presentato da Aps non è mai andato in porto – complice il fallimento dell’azienda – e, anche se l’Amap l’ha ripreso in mano calcolando una spesa di oltre cinque milioni, in vista dei mesi caldi non c’era il tempo per portarlo a termine. 

Così l’azienda di via Volturno ha ripiegato, almeno per ora, su una soluzione temporanea: una condotta in Kevlar di 1,8 chilometri tra le contrade contrade Scacciapidocchi (Termini Imerese) e Burgitabus (Cerda) realizzata sul modello adottato a Messina dalla Protezione Civile durante la crisi idrica di fine 2015. Si tratta di un particolare tubolare chiamato Primus Line prodotto dall’azienda tedesca Radlinger e della cui fornitura in Italia si occupa in via esclusiva un’azienda di Reggio Emilia, la Danhpix, contattata tramite procedura negoziata. I lavori sono iniziati il 24 febbraio mentre la posa del tubolare è terminata il 12 aprile. 

Va precisato che la condotta di Scillato non appartiene all’Amap, che non produce acqua potabile ma la acquista da sorgenti e dighe, quindi dalla Regione, per poi distribuirla. L’Amap ha sostenuto l’intervento – circa 1,5 milioni – a proprie spese: adesso in città arriveranno circa 400/500 litri d’acqua al secondo in più. D’ora in poi in pratica Scillato trasporterà da sola un quinto dell’acqua erogata in totale – circa 2.450 litri al secondo – dagli invasi della Conca d’Oro, con il recupero di un volume annuo di circa 15 milioni di metri cubi, equivalenti al 15-20 per cento del volume immesso in rete in città. Cifre che danno una dimensione dello spreco di questi anni. Decine i quartieri che tirano un sospiro di sollievo: Cruillas Badia-Santuario, Giusino, Castelforte, San Lorenzo-Petrazzi, Lanza Di Scalea, piazza Leoni, Strasburgo-Nebrodi, Strasburgo-Europa, Strasburgo-Sud, Strasburgo-Ausonia, Boccadifalco Alto, Pitrè-Aeroporto, Ambleri, Bonagia-Villagrazia 900, Bonagia-Belmonte Chiavelli Basso e Bonagia-Santa Maria Di Gesù. 

«L’Amap – dichiara Prestigiacomo – in sinergia con il Comune di Palermo si è attivata a realizzare il ripristino provvisorio della condotta di Scillato, per evitare, visto il periodo siccitoso, la turnazione idrica nella nostra città. Adesso chiediamo alla Regione, che ha svuotato la diga Rosamarina del 40 per cento a causa dei problemi strutturali, diga che era la risorsa pluriennale in caso di siccità, di impegnarsi a risolvere i problemi di Rosamarina e a finanziare al più presto all’Amap il by-pass definitivo di Scillato che è inserito nel Patto per il Sud».

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