Le chiamano da sempre “isole minori”. Forse perché sono più piccole della Sicilia. Un nome infelice, in ogni caso. Sarebbe più corretto parare di arcipelaghi. Ma ormai la piega è presa. Una parola, rimuoverla.
Gli abitanti di questi arcipelaghi – Eolie, Ustica, Egadi, Pantelleria e Pelagie – non se la passano bene. La loro economia si sfonda per lo più sul turismo. E, in qualche caso, sull’agricoltura di nicchia.
Quest’anno l’assenza della Regione ha prodotto danni seri a queste popolazioni. Basti pensare che a fine luglio ci sono problemi per i trasporti via nave. Per mancanza di soldi i passeggeri dovrebbero viaggiare con l’immondizia e con le merci pericolose. Una follia.
I Sindaci di questi luoghi gridano queste cose da aprile. Ma da aprile ad oggi il Governo regionale è stato in tutt’altre faccende affaccendato. Tra i deputati dell’Ars che si sono battuti per dare una mano a queste popolazioni si segnalano Salvino Caputo (Pdl) e Pino Apprendi (Pd), rispettivamente, presidente e vice presidente della terza commisione legislativa dell’Ars. E il parlamentare regionale di Grande Sud, Toni Scilla.
Dice Scilla: Oggi più che mai, alla luce delle mille difficoltà cui si trovano a fare fronte gli isolani (collegamenti, sanità, pesca, agricoltura e scuola), si rende necessario un raccordo tra tutte le isole minori e listituzione di un assessorato regionale con delega alle isole minori. Un organo istituzionale di questo tipo, che alla Regione è stato sollecitato in tempi non sospetti da Pippo Fallica, andrebbe a tutelare gli abitanti delle isole minori e a potenziare le risorse naturali dei territori.
Scilla ha rilanciato la proposta qualche giorno fa a Pantelleria nel corso di un incontro pubblico promosso dal Commissario straordinario dell’isola Giuseppe Piazza.
Entro oggi l’Ars dovrebbe approvare i provvedimenti in favore degli arcipelaghi siciliani. Servono i soldi per pagare le navi Ro.Ro (quelle che trasportano rifiuti e merci pericolose). E c’è da sistemare la storia dei dissalatori di Lipari e Ustica.
Resta il problema: gli arcipelaghi debbono avere voce in capitolo al Governo e all’Ars. Buono il lavoro svolto dalla terza commissione (attività produttive) dell’Ars. ma serve anche un assessorato dedicato a questi luoghi. La proposta rilanciata dall’onorevole Scilla è giustissima.
Speriamo che il tema venga affrontato il prossimo 3 agosto a Palermo, a Villa Niscemi, dove andrà in scena una conferenza stampa sugli arcipelaghi siciliani.
Non è concepibile, ad esempio, che Pantelleria non abbia ancora sfruttato l’energia geotermica o quella eolica. Così come è un errore utilizzare gli idrocarburi per far funzionare i dissalatori. Le energie alternative,in queste isole, dovrebbero diventare la regola.
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