Scie chimiche, Tso a chi ne parla

IL CAMBIAMENTO DEL CLIMA? UNA BUFALA. PIOGGE E URAGANI PER FREGARE I PAESI ‘RIBELLI’? FESSERIE COL BOTTO. POI, PERO’ SCOPRIAMO CHE NEL 2001 GEORGE W. BUSH E BERLUSCONI… E SI SCOPRE CHE QUALCHE ANNO PRIMA AD ERICE…

Lo scorso autunno, durante una lunga intervista a Giovanni Floris, conduttore del programma Rai “Ballarò”, Matteo Renzi ad una domanda del giornalista sulle scie chimiche rispose che avrebbe proposto il “Trattamento sanitario obbligatorio” per coloro che ne avessero parlato. Con questa battuta l’agomento fu immediatamente abbandonato.

Oggi dal sito d’informazione “ilQUIeOra” apprendiamo qualche notizia in più sull’argomento, atteso che questa testata on line tratta l’argomento scie chimiche con molta puntualità e in modo molto documentato.

Partiamo da una data certa: il 2 aprile del 2003. Il deputato Italo Sandi, quel giorno, presentò l’interrogazione parlamentare, con risposta scritta, n.4-05922, in occasione della seduta n. 291, riguardante un accordo segreto sottoscritto tra Italia e Stati Uniti avente per oggetto l’uso delle scie chimiche per combattere il “riscaldamento ambientale”.

Sono passati ormai undici anni e qualche mese, ben due legislature, ma di quella risposta non si è mai trovata traccia negli atti parlamentari. Ciò per la ragione che una risposta non è mai stata data, né per iscritto, né orale. Zitti e mosca, e chi osa farvi riferimento sarà sottoposto al Trattamento sanitario obbligatorio (Tso, per l’appunto), parola di Matteo Renzi.

Vogliamo porci la domanda: perché in Italia quando si tratta di questioni che riguardano i rapporti, civili o militari, con gli Stati Uniti c’è sempre un segreto inespugnabile? Si badi, non è questione di orientamento politico del sottoscrittore dell’accordo, anche se questo è stato firmato da Silvio Berlusconi, perché la risposta all’interrogazione parlamentare avrebbero potuto fornirla i successivi Governi presieduti da Prodi, Monti, Letta ed ora Renzi, nonché tutti coloro che negli anni si sono succeduti a Palazzo Chigi, alla Farnesina o al ministero dell’Ambiente o della Difesa. L’omertà su questi temi è totale e comprende tutti.

Come mai, allora, “ilQUIeORA” tratta la questione con abbondanza di particolari, corredata da documentazione ufficiale? Questo scoop è stato possibile perché questo sito d’informazione, con molta sagacia, ha consultato il sito ufficiale del Governo federale Usa e tutta la documentazione è venuta fuori.

In quel Paese la mentalità imperialista è largamente condivisa dalla pubblica opinione ed è perciò normale che le notizie riguardanti l’esercizio egemonico conseguito dai governi federali sia a disposizione dei cittadini. In Italia, invece, i nostri governanti si vergognano di mostrare ai propri cittadini gli atti che sono costretti a sottoscrivere perché vittime della sudditanza all’egemonia ‘atlantica’ e li tengono gelosamente custoditi in segreto.

Ciò premesso, vediamo adesso storicamente come nasce quest’accordo-killer per il territorio italiano.

Ufficialmente l’accordo nasce il 19 luglio 2001, in occasione del G8 di Genova. In quella occasione, tra George W. Bush e Silvio Berlusconi viene sottoscritto il “Piano dettaglio accordo Italia-Usa sul clima”. In esso si legge: “On july 19, 2001, President George W. Bush and Prime Minister Silvio Berlusconi, pledget that the two countries would pursue joint research programs climate change and low emission technology development. On genuary 22, 2002, tje italian minister of the Evinroument and Territory, the US Department of state and the withe office of science and technology Policy agreed to promote scientific and technological cooperation”.

Tradotto vuole dire:”Il 19 luglio 2001 il presidente George W. Bush e il primo ministro Silvio Berlusconi concordano che tra i due Paesi di perseguire scambi sulla ricerca dei programmi sui cambiamenti climatici relativi allo sviluppo delle tecnologie sulle basse emissioni. A gennaio 2002 il ministro italiano dell’Ambiente e il Territorio, il Dipartimento di Stato americano della Scienza e della Technologia avvieranno la cooperazione politica sullo sviluppo scientifico e tecnologico”.

Il piano sottoscritto viene correlato al dibattito sul “riscaldamento globale”, che rappresenta la scusa buona per giustificarne l’adozione. Tuttavia, la scusa appare agli stessi sottoscrittori assai debole, tanto che è stato, di fatto, segretato ed ancora oggi chi osa chiederne notizia rischia il Trattamento sanitario obbligatorio.

In realtà, però, questo accordo ha radici più lontane nel tempo e risale all’agosto del 1997 quando Edward Teller inviò un suo progetto al Convegno di Erice, presieduto dal professore Antonino Zichichi, nel quale era illustrato il metodo di diffondere in atmosfera, mediante l’uso degli aerei dell’aviazione civile, milioni di tonnellate di metalli elettroconduttivi allo scopo di ridurre il riscaldamento globale. Secondo Teller, anche l’aviazione militare avrebbe potuto essere usata per spargere a bassa quota queste particelle tossiche.

Il cinismo della proposta di Edward Teller non deve sbalordire nessuno, perché si tratta dello stesso Edward Teller che nel 1943 consigliò il Governo federale americano ad usare armi nucleari in regioni sovraffollate per ridurne l’eccessivo popolamento, a fini economici. Una mente di sicuro malata che con metodo ‘scientifico’ trova la soluzione tecnica ad ogni problema. Un po’ come dire che due più due fa quattro.

Insomma: c’è in problema di sovraffollamento? Bene, mettiamo giù un po’ di bombe nucleari e alleggeriamo la pressione antropica. C’è il riscaldamento globale? Bene, mettiamo in atmosfera un po’ di metalli elettroconduttivi, che inquineranno un po’ l’ambiente, in compenso, però, conteniamo il riscaldamento globale.

Nel 2003 il ministro della Difesa, Antonio Martino, autorizza la Usaf – che per comodità di lettura rendiamo esplicita: forza aerea degli Stati Uniti – a irrorare lo spazio aereo italiano di sostanze chimiche previste dall’accordo Usa-Italia stipulato a Genova nel luglio del 2001.

Questo lo stato degli atti che, riteniamo faticosamente, “ilQUIeORA” è riuscito a metter assieme. Adesso, a rischio Tso, osiamo chiedere al Governo Renzi di scoprire le carte e dirci se la questione è vera o se siamo dei visionari. E, se è vera, quali atti intende compiere per annullare questo accordo criminale. Sarebbe l’occasione buona per Matteo Renzi e la ministra Federica Mogherini di dimostrare che sulle questioni di politica estera sanno cosa vogliono.

Ah, dimenticavamo: siamo sicuri che i cambiamenti climatici registrati negli ultimi anni non c’entrano nulla con questi accordi firmati da Berlusconi e Bush?

Ce lo chiediamo perché quest’anno nel Centro Nord Italia l’estate è stata sconvolta da temporali e da tifoni che, in realtà, non si erano mai visti. Casualità, ovviamente. Strane, ma casualità.

Per fortuna che non ci stiamo inventando niente. Che dell’estate invernale – in certe aree del Nord del nostro paese addirittura con la neve ad agosto! – ha parlato anche la tv: per fortuna che i titolari degli stabilimenti balneari – sempre in tv – hanno chiesto di postergare l’apertura delle scuole, perché, di fatto, da giugno ad oggi, hanno lavorato pochissimo.

Siccome a fine agosto le scie chimiche hanno terminato il ‘lavoro’, pardon, siccome il clima, in questo fine agosto, nel Centro Nord Italia, è tornato estivo, i titolari degli stabilimenti balneari avrebbero voluto utilizzare settembre, prima della Tasi e della Tari autunnale.

Ma il Governo Renzi ha detto: a settembre i ragazzi vanno a scuola e i genitori si preparano a pagare la Tasi e la Tari, altro che vacanze prolungate. Non scherziamo!

Meno male che tutte queste cose le sentiamo in tv, sennò il Presidente Renzi ci avrebbe proposto per il Tso…

Foto tratta da ecquologia.com

Riccardo Gueci

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