di Toni Pellicane
PALERMO
Questa è la proposta elaborata dalle famiglie che occupano l’ex Istituto Sacro Cuore a Palermo e che il Comitato di lotta per la casa 12 Luglio sosterrà :
Alla Santa Sede di Roma
Alla Chiesa Palermitana
Alla Regione Siciliana
Al Comune di Palermo
Siamo 40 famiglie, e altre ancora verranno nei prossimi giorni, abbiamo trovato questa struttura per difenderci dal freddo della notte e per dare un tetto sopra la testa ai nostri bambini.
LIstituto del Sacro Cuore di Palermo, in piazza Sacro Cuore, nel quale ci siamo rifugiati lunedì scorso è stata chiuso da diversi anni.
La congregazione delle suore del Sacro Cuore non sta più a Palermo e la Casa Madre di Roma ha deciso di vendere la struttura al migliore offerente.
Noi, famiglie senza casa e con lavori precari e saltuari, non siamo in grado, al momento, di pagare un affitto e temiamo di essere sgomberati da questa struttura.
Chiediamo, pertanto che:
la Santa Sede di Roma,
la Chiesa Palermitana,
la Regione Siciliana,
il Comune di Palermo
possano acquistare questa struttura per destinarla ai più poveri della città, come un albergo dei poveri, che possa accogliere le famiglie che, in un momento di grande crisi economica, possano avere un rifugio per la notte.
Siamo, per lo più, giovani coppie con bambini ancora piccoli, che lottano giornalmente per assicurare un pasto ai loro figli e per garantire loro un futuro migliore.
A Palermo, ormai, migliaia di famiglie sono rimaste senza tetto, sfrattate a causa di morosità, il lavoro stenta a trovarsi.
Chiediamo alla Chiesa e alle Istituzioni di aiutarci a risollevarci dalla miseria in cui siamo precipitati.
Noi siamo pronti a sbracciarci per darci da fare, non deludete le nostre aspettative !!!!!!
Palermo, 10/03/2014
Nota a margine
Sappiamo benissimo quanto grave sia a palermo e, in generale, nella nostra società, il problema dei senza casa. Tuttavia, l’occupazione di beni altrui non ci sembra la via più corretta per risolvere tale questione.
Tocca alle autorità affrontare il problema. Che non può essere lasciato all’iniziativa di singoli che s’impossessano di beni altrui. Metodo, questo, che rischierebbe di trascinare la nostra società – e in questo caso la nostra città – nel caos.
Giusti rivolgersi alle autorità religiose e dello Stato. Ma la soluzione va trovata nel rispetto della legge.
Le abitazioni da dare ai poveri debbono essere realizzate dalle autorità pubbliche. Anche per questo i cittadini pagano le tasse. ma non possono essere requisite ai privati. Sennò, lo ribadiamo, scoppierebbe il caos.
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