Scelto da facebook/ Gestione pubblica dell’acqua a Siracusa? Sì, no, ma…

DA QUESTO POST SI CAPISCE CHE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ‘SINISTRA’ DI SIRACUSA VORREBBE OPTARE PER I PRIVATI…

di Bruno Marziano

Un giorno pubblico, un altro privato. Il futuro della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa vive di alternanza, tra novità e inevitabili interessi. E così anche l’approvazione del disegno di legge regionale che di fatto permette ai Comuni che hanno consegnato gli impianti a Sai 8 di tornare in possesso delle reti potrebbe rimanere lettera morta.

Si è capito durante l’incontro di questo pomeriggio (ieri pomeriggio per chi legge) al Tribunale tra i Sindaci, la curatela fallimentare Sai 8 e il giudice delegato del fallimento.

Il primo problema è di carattere temporale. Una società pubblica – da capire come e da chi costituita, tra patti di stabilità vari e blocchi di assunzioni – difficilmente potrebbe vedere la luce in venti giorni. Specie considerando il cammino sofferto di questi mesi, in cui persino l’ex commissario straordinario Buceti ha dato l’impressione di fidarsi poco della politica. Vanno tutelati tutti gli attuali dipendenti, 150 più l’indotto.

E anche qui, la macchina pubblica potrebbe faticare per via della dichiarata intenzione di alcuni Comuni medio-piccoli di fare da sé, con personale loro insomma. Insomma, l’eventuale ritorno dell’acqua in mani pubbliche – se avverrà – non avverrà in tempi brevi.

Pertanto c’è da chiedersi cosa succederà alla data del 26 maggio, quando la Curatela cesserà il suo mandato e nella gestione dovevano subentrare gli spagnoli di Aqualia. I privati rimangono in vantaggio. Offrono garanzie occupazionali e magnanimamente potrebbero acconsentire alla creazione di una società mista con un consiglio di amministrazione dove siedano anche componenti scelti dai Comuni. Qualcuno storcerebbe il naso pensando che così verrebbero create solo altre poltrone senza che per i cittadini/utenti cambino veramente le cose.

E l’amministrazione comunale di Siracusa propende per questa ipotesi.

Poi ci sono Buccheri e Noto, che potrebbero decidere di gestire autonomamente tutto il servizio idrico integrato perché già in grado di farlo con i propri dipendenti.

E infine, ultima ipotesi che riguarda ancora Buccheri e Noto, ma soprattutto Floridia e Solarino, potrebbe essere gestito in house il servizio idrico mentre la depurazione (che incide sui due terzi della bolletta) dovrà essere affidata alla società privata. E la depurazione nei Comuni dell’hinterland siracusano dipendono dall’infrastruttura di Siracusa.

“Siamo da sempre a favore dell’acqua pubblica – afferma a margine dell’incontro il vicesindaco Francesco Italia – ma il senso di responsabilità ci dice che non esistono le condizioni, in 20 giorni, per mettere in piedi una società che possa gestire il servizio idrico in una provincia in cui c’è una dispersione idrica del 70%. E senza le condizioni normative. Il Comune non può fare assunzioni, considerato il patto di stabilità e c’è impossibilità oggettiva a gestire il servizio in house, e ci servono gli strumenti giuridici per poterlo fare. Quindi una deroga importante al patto di stabilità, quasi impossibile in meno di tre settimane, che permetta di fare un’ingente mole di assunzioni”.

“L’alternativa al privato sarebbe l’affidamento della gestione dell’acqua al Prefetto – conclude Italia -. Questa, invece, riteniamo sia la maggiore garanzia per i cittadini: Aqualia ha esperienza mondiale, la curatela verificherebbe la gestione e si risucirebbe a proteggere i dipendenti, dato che la società si è impegnata a integrare il 100% dei dipendenti. Sarebbe l’unica possibilità, a meno che il legislatore regionale e nazionale non ci metta in condizione. Ma è pura teoria”.

Perché tra pubblico e privato nessuno parla di alcune cose. Gli investimenti che non ci sono stai e che andrebbero recuperati, ad esempio. La qualità del servizio e della stessa acqua, almeno in proporzione al costo. Costo che rimarrebbe allineato all’attuale, mentre in quei Comuni del Siracusano dove gli impianti non sono stati consegnati a Sai 8 si continua a pagare molto meno a fronte di un servizio pressoché identico.

Redazione

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