MA ATTENZIONE: IL SISTEMA TEDESCO NON AMMETTE I FURBI: NESSUNO, DA QUELLE PARTI, APPROFITTA DEGLI AIUTI PUBBLICI. ALLA BASE C’E’ UNA CIVILTA’ E UN’EDUCAZIONE MOLTO DIVERSA DALLA NOSTRA
Che significa essere tedesco oggi? Un post di facebook di Andrea Russo lo spiega con estrema efficacia. Con riferimento a quello che, oggi – nell’Unione europea – interessa a tanta gente: il lavoro e la retribuzione.
In Germania un operaio guadagna da 3 mila a 4 mila euro al mese. E se ha figli lo Stato gli dà una mano concreta: 184 euro al mese fino al 25 anno di età.
In Italia i disoccupati sono alla disperazione. In Germania non è così. In Germania ogni disoccupato viene aiutato dallo Stato che gli paga:
– mille e 200 euro ogni mese come indennità di disoccupazione;
– in più una parte consistente dei soldi per pagare l’affitto di casa;
– lo Stato paga l’assicurazione dell’automobile;
– lo Stato paga tutte le tasse municipali (acqua, spazzatura e via continuando);
– lo Stato paga la benzina per gli spostamenti o il mezzi pubblici;
– i corsi di aggiornamento;
– i corsi di specializzazione dopo gli eventuali corsi di aggiornamento.
Ovviamente, tutto questo avviene perché c’è un’educazione alla legalità molto diversa da quella nostra. Nessuno, in Germania, approfitta degli aiuti di Stato. Nessuno si prende ciò che non gli serve o non gli tocca. Perché ognuno sa che prendendo qualcosa che non gli spetta la toglie a chi ne ha bisogno.
I tedeschi con noi italiani sono durissimi. Sono i padroni dell’Unione europea e ci stanno facendo vedere le stelle. Ma dobbiamo ammettere che sono un popolo molto più civile del nostro. Lì lo Stato non massacra i cittadini con le cartelle esattoriali, perché tutti pagano le tasse. Lì lo Stato viene incontro a chi rimane indietro, aiutandolo concretamente.
Questi sono i fatti.
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