Scelta Civica, un movimento in vista delle elezioni Evento a Catania, presenti pure Caserta e Lagalla

Prove tecniche di sommovimenti politici, a un anno dalle bollenti scadenze elettorali siciliane. L’appuntamento è per questo pomeriggio, quando a Catania arriverà Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia e segretario nazionale di Scelta Civica. Alla manifestazione – che vedrà la costituzione del movimento Cittadini per la Sicilia – saranno presenti Mariano Rabino, vicesegretario del partito, Roberto Lagalla e Maurizio Caserta, in qualità di referenti del partito per le prossime elezioni regionali, gli amministratori locali e «tutti coloro – si legge nella nota diffusa alle redazioni – che si ritrovano nei valori e negli ideali del nuovo soggetto politico». «L’obiettivo – scrivono ancora gli organizzatori – è quello di creare un nuovo spazio liberal-democratico legato all’Alde (l’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa, ndr) e guidato da Enrico Zanetti a livello nazionale e da Settimo Minnella a livello regionale».

Non si sbilanciano, almeno per il momento, sia Lagalla che Caserta che tengono a sottolineare come la loro presenza sia dettata soltanto «dalla curiosità e dal rispetto nei confronti dei tanti amici» che hanno chiesto loro di partecipare. Ma se i più maliziosi immaginano già un percorso verso le regionali che veda protagonista l’ex rettore dell’Ateneo palermitano, il diretto interessato preferisce la via della cautela: «Il panorama politico regionale è ancora indefinito e gli scenari possibili sono difficilmente determinabili in questa fase», commenta Lagalla a MeridioNews.

Riguardo agli orizzonti politici di Scelta Civica in Sicilia – se l’orientamento, in sostanza, è quello di avvicinarsi al partito della nazione di Renzi o a un’alleanza con i forzisti di Miccichè – Lagalla predica pazienza. «Lo apprenderemo sabato – precisa -. Al momento siamo nella tipica fase delle prove tecniche di trasmissione». Qualche dritta in più potrebbe arrivare da quanto accadrà anche al di là dello Stretto. «Il quadro in Sicilia credo che si potrà chiarire alla luce degli eventi romani. Quali? Penso al referendum costituzionale di ottobre, ma anche alla legge elettorale», conclude l’ex rettore.

Miriam Di Peri

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