Scandalo Mps, le intercettazioni ‘sputtanano’ destra e sinistra. E spunta pure il Teatro Biondo di Palermo

Avete notato che sulla vicenda del Monte dei Paschi di Siena è calato un silenzio assordante? Come mai? Forse perché scoprire gli altarini significherebbe mettere in difficoltà tutto l’establishment di questo Paese ridotto alla fame ed ostaggio di predoni alleati con le oligarchie finanziarie dell’Ue? Forse si. Intanto, c’è chi prova a squarciare questo velo di Maya. Lo fa ad esempio, il quotidiano La Stampa, che in questo articolo di Guido Rotoli, pubblica il testo di alcune intercettazioni telefoniche. Davvero un marasma dove spunta pure il Teatro Biondo di Palermo. Ovvero l’interessamento di Gianni Letta affinché l’ente ottenga un fido. Ma leggiamo insieme il pezzo, non lo troveremo su altri giornali:

“Passi che il presidente della banca di Siena, stiamo parlando del Monte dei Paschi di Siena, abbia rapporti molto stretti con l’attuale Pd, un partito che ha tra i suoi dirigenti e militanti vecchi dirigenti e militanti del Pci. Poi bisogna vedere come si sono tradotti questi rapporti. E questo è un filone d’indagine che la a procura di Firenze ha iniziato ad approfondire avendo già raccolto diverse testimonianze.

Ma a leggere i brogliacci delle intercettazioni telefoniche del presidente di Mps dell’epoca, stiamo parlando del 2010, Giuseppe Mussari, colpiscono le relazioni di interessi molto stretti tra Mussari, cioé la banca, e diversi esponenti del Pdl, falchi e colombe, pitonesse comprese.

Per non dimenticare nessuno, in questi brogliacci si citano: Matteo Renzi, Massimo D’Alema, Romano Prodi, Giuliano Amato,Enrico Letta, Nicola Latorre, Pierluigi Bersani, Piero Fassino. Nomi di una squadra politicamente nota, quella del Pd a vario titolo. Poi ci sono le sorprese del Pdl: Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Daniela Santanché, Guido Crosetto.

Il neo giudice della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, il 14 febbraio del 2010 parla con Mussari e gli chiede «se è vera la voce circa la sua candidatura all’Abi, in modo tale da fare qualcosa per sostenerlo». Mussari conferma l’indiscrezione. C’è un’altra conversazione registrata con Amato, il primo aprile di quell’anno. «Mi vergogno a chiedertelo – esordisce il professore Amato – ma per il nostro torneo ad Orbetello. È importante perché noi siamo ormai sull’uso… Che rimanga immutata la cifra della sponsorizzazione. Ciullini ha fatto sapere che insomma il Monte vorrebbe scendere da 150 a 125». Risponde Mussari: «Va bene. Ma la compensiamo in un altro modo». Amato: «Guarda un po’ se ci riesci. Sennò io non saprei come fare. Trova un gruppo». Mussari lo tranquillizza concludendo: «Lo trovo. Contaci».

Il 24 febbraio Piero Fassino chiama Mussari per sapere quando lo potrà incontrare a Roma. Il presidente Mps è per una settimana in ferie. «Ricontattami quando rientri per fissare un incontro. Così facciamo un po’ il punto totale».

Il 4 marzo tocca a Romano Prodi chiamarlo per invitarlo a un convegno sull’Africa: «Non ho nessuna intenzione di rientrare in politica». Con Mussari, Prodi vuole parlare «del pericolo futuro della speculazione internazionale».

Il 12 marzo Mussari si reca a Palazzo Grazioli. La sera prima, confida al sindaco di Siena Cenni, era a cena dal presidente Berlusconi insieme al direttore generale Mps, Antonio Vigni.

Il 17 marzo arriva la telefonata del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta: «E’ possibile concedere al Teatro Biondo di Palermo un extrafido di 1.5 miliardi di euro garantito da finanziamenti assicurati dalla Regione e dal Comune». Mussari risponde che se ne occuperà «immediatamente».

Il 25 marzo Daniela Santanché gli chiede di fissare un appuntamento a Roma per il suo socio, Giampaolo Angelucci del gruppo Tosinvest (che è già cliente Mps). Il presidente Mussari le risponde che la ricontatterà il prossimo lunedì. Anche l’allora sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, vuole incontrare il presidente Mps, e gli dà appuntamento per il martedì successivo in ufficio, al ministro della Difesa.

Il 6 aprile Mussari è a Roma, e dice al deputato che vuole dimettersi per candidarsi a sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, di aver incontrato Massimo D’Alema e «di averlo informato dell’iniziativa. A tal proposito D’Alema ha detto di voler prima sentire Casini». in un’altra occasione, Mussari parla di politica con D’Alema che lo va a trovare a Siena, in Banca.

La segretaria, il 19 aprile, gli rammenta che nella prossima andata a Roma dovrà incordare Bersani, Enrico Letta, Latorre, l’ingegnere Caltagirone. A Fabio Borghi, Mussari «gli dice di essere stato dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che aspetta che lo contatti telefonicamente per fissare un appuntamento».

Redazione

Recent Posts

Sequestrati 1750 litri di carburante rubati. Due persone denunciate ad Alcamo

I carabinieri di Trapani hanno denunciato un 39enne e un 64enne per furto e ricettazione…

2 minuti ago

Streaming illegale, sequestrati 2500 canali e server. Il giro da oltre 250 milioni di euro al mese gestito da catanesi e olandesi

«La più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva in ambito internazionale». Con 89 perquisizioni nei…

48 minuti ago

Aeroitalia non lascia l’aeroporto di Comiso: la decisione dopo il confronto con Sac

«Aeroitalia ha annunciato oggi la regolare programmazione dei voli da e per l’aeroporto di Comiso,…

60 minuti ago

Corruzione, assolto l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta: «Fatta giustizia ma non brindo, perché ho sofferto»

I giudici della terza sezione del tribunale di Palermo hanno assolto l'ex presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta dall'accusa…

2 ore ago

Traffico illecito di rifiuti, sequestri per persone e aziende nel Palermitano

Tremila tonnellate di rifiuti e un ingiusto profitto per 300mila euro. In provincia di Palermo…

2 ore ago

Cammarata, trattore si ribalta: morto un agricoltore 50enne

È morto a causa del ribaltamento del suo trattore. A Cammarata, in provincia di Agrigento,…

4 ore ago