«Non c’è pace per la Scala dei Turchi». Arriva dagli attivisti dell’associazione ambientalista Mareamico la denuncia sul fatto che «centinaia di visitatori hanno sfondato le transenne» per entrare nell’area interessata dai crolli del dicembre del 2017 dove, da circa un mese, sono iniziati i lavori di messa in sicurezza. Una delimitazione fatta di paletti di metallo, assi di legno e una rete di plastica arancione con un cartello che esplicita il divieto di accesso per il pericolo di caduta di massi e frane. «La ditta che sta effettuando i lavori – aggiungono da Mareamico – ha realizzato ben due steccati per impedire la visita della famosa parete rocciosa a picco sul mare. Senza i necessari controlli, i visitatori hanno sfondato le transenne e, in centinaia, ogni giorno penetrano nell’area mettendo a rischio la propria vita».
La zona interessata dalla frana è l’unica che conduce alla scogliera, candidata a patrimonio dell’Unesco, che adesso è raggiungibile solo via mare. «È da un anno e mezzo – lamenta a MeridioNews il sindaco di Realmonte Calogero Zicari – che combattiamo contro i visitatori che si rifiutano di rispettare i divieti di accesso. Ogni settimana dobbiamo ripristinare le transenne non solo per le mareggiate ma, soprattutto, per le persone che non vogliono rinunciare a passare da quell’ingresso pedonale». Il Comune di Realmonte, dopo i problemi per la sicurezza e la pubblica incolumità, ha emesso un’ordinanza che impedisce il transito.
Una delibera di giunta regionale dello scorso ottobre ha finanziato con poco più di 400mila euro, tramite una rimodulazione delle risorse del Patto per il Sud, gli interventi per il progetto di messa in sicurezza per Scala dei Turchi. E lo scorso febbraio, il presidente della Regione Nello Musumeci – in veste di commissario dell’ufficio contro il dissesto idrogeologico – aveva annunciato la riapertura del sito dell’Agrigentino che «la conclusione dei lavori per la messa in sicurezza del litorale è prevista per fine aprile, in perfetto anticipo sull’apertura della stagione estiva». Sulle tempistiche il primo cittadino di Realmonte era stato cauto.
I lavori riguardano la bonifica e la messa in sicurezza del costone roccioso interessato e il distacco delle sue parti instabili, la collocazione di reti paramassi in acciaio, la chiodatura di una rete corticale e un sistema di drenaggio dei filoni idrici presenti. Ad aggiudicarsi la gara, lo scorso febbraio, è stata la ditta Siles di Policolo, in provincia di Matera, per un importo complessivo di 181mila euro. «I lavori sono iniziati circa un mese fa e tutto dovrebbe essere concluso entro i primi giorni di giugno – afferma Zicari – Gli operai della ditta hanno già tolto alcuni massi pericolanti ma resta ancora da mettere la rete alla parete che va chiodata. Al momento, la ditta ha sospeso le operazioni per qualche giorno in attesa dei risultati su alcuni materiali. Gli operai comunali – conclude il sindaco – stanno già lavorando per ripristinare le transenne e la staccionata, nella speranza che gli incivili decidano di rispettare i divieti di accesso».
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