Sbarchi, Augusta supera Lampedusa nel 2015 Boom degli Sprar. Respinto 50% richieste d’asilo

Diminuisce il numero di migranti sbarcati in Italia. Le stime, già anticipate alla fine dello scorso anno, sono confermate dal report diffuso dalla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti. I dati, aggiornati al 21 dicembre 2015, dicono che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente i migranti che hanno raggiunto le coste italiane sono diminuiti del dieci per cento, passando da 167.368 a 150.565. Dati che comunque confermano l’aumento rispetto al 2013, quando a essere sbarcati erano state circa 43mila persone.  

La nazionalità più diffusa è quella eritrea con 38.550 migranti, seguita da quella nigeriana (21.693) e somala (11.959). I siriani, invece, pur essendo uno dei popoli più interessati dall’emigrazione, a causa della nota instabilità politica, rappresentano soltanto la sesta nazionalità, con 7.429 persone sbarcate. A riprova di come il Mediterraneo non rappresenti per i siriani la via più comoda per raggiungere l’Europa.

Se la stragrande maggioranza delle partenze avviene dalla Libia – nel 2015 sono stati 126mila i migranti salpati dalle coste libiche, mentre dall’Egitto sono stati soltanto diecimila -, diversi sono i luoghi di arrivo, con una chiara maggioranza delle località siciliane. Anche se, a differenza di quanto si potrebbe immaginare, non è Lampedusa il porto che ha registrato più arrivi ma Augusta: nell’isola delle Pelagie sono arrivati 20.706 persone, nel poro siracusano 21.693. Dopo Reggio Calabria, che occupa il terzo posto, seguono Pozzallo e, più distanziati, Palermo, Messina e Catania.

Soffermandoci alla Sicilia, i migranti ospitati – tra strutture temporanee, Cara, Cpsa e Sprar – sono stati 11.994, ovvero il 12 per cento di quelli accolti in Italia. In tema di accoglienza, la Sicilia è la seconda regione, preceduta dalla Lombardia con il 13 per cento (13.219 persone). Una riflessione a parte va fatta per gli Sprar, che negli ultimi anni sono decisamente aumentati di numero in risposta alla variazione delle dinamiche migratorie. Nel 2015 in tutta Italia i centri legati al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati hanno avuto complessivamente 21.790 posti finanziati, di cui 19.689 occupati, mille in più rispetto al 2014. Ma il trend generale degli ultimi anni è in fortissima crescita, se si pensa che nel 2012 erano appena tremila i posti disponibili. Negli ultimi quattro anni cioè la disponibilità è aumentata di sette volte. In Sicilia, gli Sprar sono cento con una dotazione di 4.924 posti, dei quali 3.911 occupati. Quasi seicento, invece, quelli con criticità ovvero quelli legati a progetti in cui sono state rilevate «problematiche tali da rendere necessaria la sospensione degli inserimenti».  

Passando, invece, alle richieste di asilo, nella nostra regione sono state esaminate nel 2015 13.228 pratiche, delle quali 6.795 non riconosciute. A livello nazionale la percentuale di richieste rigettate, tra 2014 e 2015, è passata dal 37 al 52 per cento. Mentre registra una leggera diminuzione il dato relativo ai rimpatriati: mentre al 15 novembre 2014 erano stati 14.744, a fine novembre 2015 i migranti che hanno dovuto lasciare l’Italia sono stati 14.113. Ultima voce interessante riguarda i fotosegnalamenti: su un totale di 113.088 ingressi, i migranti ritenuti idonei per chiedere asilo sono stati 61.766, in calo di circa quattromila unità rispetto all’anno precedente.

Simone Olivelli

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