Sanità/ ‘Caso Humanitas’, uno scandalo di regime

LA REGIONE, CHE VORREBBE TAGLIARE ALTRI MILLE E 500 POSTI LETTO, STAVA PER SCARICARE NELLE TASCHE DI UN PRIVATO 10 MILIONI DI EURO ALL’ANNO. LE DIVISIONI DEL PDL. CON NINO GERMANA’ CHE DICE UNA COSA E MARCO FALCONE CHE DICE L’OPPOSTO. SULLO SFONDO, IL SOLITO GIOCHETTO DEI GRANDI CENTRI PRIVATI CHE SI PRENDONO UNA BARCA DI SOLDI PUBBLICI, SI SCELGONO I MALATI CON I MIGLIORI DRG, RIFILANO AGLI OSPEDALI PUBBLICI I PAZIENTI DIFFICILI E ASSUMONO I MEDICI RACCOMANDATI DAI POLITICI

Sulla sanità siciliana, anche alla luce del nuovo Humanitas – vero e proprio scandalo di regime la confusione è pressoché totale. Due raffronti saltano agli occhi e la dicono lunga sul Governo di Rosario Crocetta e, in generale, sulla politica siciliana. Da un lato c’è il folle progetto dell’esecutivo regionale di tagliare altri mille e 500 posti letto dalle già martoriate strutture sanitarie della nostra disgraziata Isola. Dall’altro lato lo stesso Governo, qualche giorno fa, ha presentato in Commissione sanità dell’Ars un progetto – non meno folle del taglio dei posti letto – per scaricare nelle tasche di un privato 10 milioni di euro all’anno! Tutto questo mentre la stessa Regione non ‘trova’ 200 mila euro per pagare il trasporto agli studenti disabili di Messina e dintorni.

La politica siciliana, ormai, ha veramente toccato il fondo. Questa vicenda dell’Humanitas, poi, ha dell’incredibile. Il presidente della Regione dice che la delibera non è esecutiva. Ma stamattina, in un’intervista al quotidiano La Sicilia, l’amministratore delegato del gruppo Humanitas, Giuseppe Sciacca, sostiene che l’accordo tra il suo gruppo e la Regione siciliana è stato firmato a settembre.

Chi è che racconta bugie: l’amministratore del gruppo Humanitas o il governatore dell’Isola?

In attesa di dare una risposta a questa domanda chiediamo e ci chiediamo: chi ci governa ha messo piede negli ospedali pubblici siciliani da due anni a questa parte? Lo sa che i medici e gli infermieri sono sottoposti a turni massacranti perché ormai, chi va in pensione non viene sostituito per ‘risparmiare’? Cosa c’è ancora da tagliare nella sanità pubblica siciliana?

Da cinque anni si attende la cosiddetta medicina del territorio. Quelle strutture – i Pta, Punti territoriali di assistenza, e i Pte, Punti territoriali di emergenza – che dovrebbero alleggerire il peso che oggi grava sugli ospedali pubblici dell’Isola e, in particolare, sui Pronto soccorsi. Ricordiamo che nel 2010, nel 2011 e nel 2012 i posti letto e interi reparti dell’ospedalità pubblica siciliana sono stati tagliati con l’impegno che, contestualmente, sarebbero stati istituiti Pta e Pte.

In realtà, di Pta e Pte, in Sicilia, se ne vedono pochissimi: e quei pochissimi che ci sono funzionano male o non funzionano affatto. A testimoniarlo sono i codici verdi dei Pronto soccorsi che, prima di essere visitati, attendono tre, quattro, cinque, sei ore e, talvolta, anche di più. Ma i codici verdi non dovrebbero essere di pertinenza della medicina del territorio?

E’ in questo scenario che si inserisce la vicenda Humanitas. Con un improbabile investimento privato di 80-100 milioni. Con la garanzia del ‘porco dentro’: cioè dei 10 milioni all’anno della Regione e la certezza dei 179 posti letto già ‘appaltati’. Una bella comodità, no? Soprattutto a fronte dei posti letto degli ospedali pubblici siciliani già tagliati e di quelli che dovrebbero ancora saltare.

Insomma, si tolgono altri posti letto agli ospedali pubblici siciliani e si danno ai privati. Pagati con i soldi dei contribuenti. Con un ritorno – supponiamo anche in termini economici – per i politici che sponsorizzano l’operazione.

Non solo. Chi si occupa si sanità sa benissimo che i posti letto affidati ai privati convenzionati sono sempre per i malati ‘selezionati’: cioè per i malati con Drg ottimali, o malati che non sono di difficilissima gestione. Non riveliamo nulla di nuovo dicendo che i malati difficili, in emergenza, vengono indirizzati agli ospedali pubblici, proprio là dove si effettuano i tagli.

Questa brutta storia mette in luce le contraddizioni del Pdl. Un partito che, per metà, appoggia il Governo Crocetta e che, con l’altra metà sta all’opposizione.

Per il Pdl governativo parla il parlamentare regionale, Nino Germanà.

“La polemica in corso sulla realizzazione del Centro Humanitas di Misterbianco – dice Germanà – appare quantomeno stucchevole. E’ incredibile che un Ministro giunga a ricattare il Presidente della Regione dettando una propria agenda che sembra più frutto di una ripicca personale che non di un ragionamento fatto per il bene della Sicilia”.

“Siamo di fronte – aggiunge il parlamentare regionale del Pdl – in base alle notizie pubblicate stamani sulla stampa (La Sicilia pag. 6) ad un privato che vuole investire in Sicilia quasi 100 milioni di euro creando posti di lavoro e dando vita ad un centro d’eccellenza che permetterà ai malati oncologici di curarsi nell’Isola invece di dover andare al Nord. Tutto questo riducendo il costo della mobilità passiva della Regione siciliana (171 milioni di euro l’ultimo dato accertato). La vicenda Humanitas deve essere affrontata da un punto di vista tecnico sanitario sottraendola agli umori politici. Un imprenditore che vuole investire in Sicilia non può divenire strumento inconsapevole per una polemica all’interno della stessa maggioranza che sostiene il Presidente della Regione”.

Germanà, che sicuramente nella vita non fa il medico, è un po’ disinformato. Forse non sa che l’oncologia siciliana non è più quella degli anni ’70 del secolo passato. In Sicilia ci sono già centri che lavorano molto bene. E ce n’è uno, in particolare – il Santa Teresa di Bagheria – che è stato confiscato a un privato ed è considerato all’avanguardia. A questi se ne aggiungono altri non meno importanti.

All’onorevole Germanà ricordiamo che proprio l’oncologia si muove sulla base di protocolli: per rispettarli è necessario avere strutture organizzate e finanziate. Strutture che già ci sono. Basterebbe potenziare quelli che già ci sono.

Insomma, non è con il centro di Misterbianco che cambierebbe il volto dell’oncologia siciliana. Semmai questo centro farebbe cambiare la condizione economica di qualcuno, non certo la sanità siciliana.

Di più: ci piacerebbe capire, poi, quali sono stati i criteri del reperimento del personale medico nelle varie strutture private convenzionate siciliane. Ci sono stati concorsi? Non ci risulta. Ci sono state e ci sono solo segnalazioni della politica.

Come si può notare, una bella comodità, i centri privati convenzionati e finanziati dalla Regione: i privati – in combutta con i politici – si scelgono i malati, si scelgono i Drg, non ricoverano i malati difficili rifilandoli agli ospedali pubblici e assumono i medici per raccomandazione. Una ‘macchina’ perfetta. 

Queste cose l’onorevole Germanà le sa? In quanto deputato dovrebbe saperle.

Diametralmente opposta la posizione di un altro deputato del Pdl – che non a caso fa opposizione e non ‘mangia’ con il Governo: Marco Falcone. Che in un comunicato afferma:

“L’assessore Borsellino – dice Falcone – venga subito in aula a riferire su una vicenda dai contorni sicuramente ambigui, per evitare che, in un momento di contenimento di costi, possano essere posti in essere azioni ad personam e comunque rivolte al singolo, in assenza di una programmazione complessiva che guardi ad un piano sanitario, in una strategia d’insieme”.

“I recentissimi scontri tra partiti di maggioranza che sostengono il Governo – continua Falcone – preoccupano non poco, gettando ombre su una gestione esaltata sino a qualche giorno addietro. Ci dispiacerebbe se dietro questa vicenda si celassero problemi o interessi di altro tipo, evidenziando una doppiezza d’agire con zone d’ombra, veramente da commissione antimafia”.

“Ci auguriamo – dice sempre il vice capogruppo del Pdl all’Ars – che la questione Humanitas venga trattata con urgenza in Parlamento per chiarire se dietro la vicenda vi è una lotta di potere tra fazioni politiche o, se, diversamente, siano state infrante regole afferenti alla legittimità procedurale e di merito”.

“In assenza di un urgente dibattito d’aula – conclude Falcone – chiederò al presidente della commissione Antimafia, Nello Musumeci, di sentire l’assessore alla Salute per valutare e comprendere se sono stati rispettati i principi di legittimità, linearità e buon andamento dell’azione amministrativa regionale”.

 

 

Redazione

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