Sanità pubblica e sanità privata insieme contro i tagli alla rete ospedaliera proposti dall’assessore regionale al ramo, Lucia Borsellino. Dopo l’allarme dell’ordine dei medici, che potete leggere qui, arriva anche la bocciatura dell’ Associazione degli ospedali privati, che per bocca della Presidente regionale, Barbara Cittadini, stamattina, nel corso di una audizione all’Ars, ha definito il piano dell’assessore sbagliato nel merito e nel metodo:
“La rete della Regione Sicilia,- si legge in una nota Aiop- in virtu’ del Piano di rientro 2007/2009 e delle riduzioni gia’ operate, e’ adeguata allo standard della legge e, pertanto, non vi e’ alcuna necessita’ di ridurre posti letto ne’ nel pubblico ne’ nel privato”.
Il programma di riassetto della rete ospedaliera regionale era stato inizialmente ritirato dalla Regione, anche in base ad una mozione presentata dalla VI commissione il 26 settembre 2013, ma e’ stato reiterato dall’assessore della Salute, con lo stesso contenuto, prima, in bozza e poi come allegato al decreto del 23 aprile 2014 “Programma operativo di consolidamento e sviluppo 2013/15” (POCS).
L’Aiop ha ribadito che il progetto di rete ospedaliera regionale contiene le medesime criticita’ gia’ rilevate, in quanto riporta gli stessi errori materiali sui posti letto delle case di cura, dall’Associazione tempestivamente segnalati, e, soprattutto, si basa sul numero di posti letto “programmati”, nel 2010, in base ad uno standard diverso, e mai attivati, anziche’, come correttamente avrebbe dovuto, sui posti letto per acuti “effettivamente attivati”.
Dalla valutazione di questi ultimi si evince, chiaramente, che la rete della Regione Sicilia, in virtu’ del Piano di rientro 2007/2009 e delle riduzioni gia’ operate, e’ adeguata allo standard della legge e che, pertanto, non vi e’ alcuna necessita’ di ridurre posti letto ne’ nel pubblico ne’ nel privato. Evenienza quest’ultima sulla quale, l’Assessore stesso aveva convenuto.
Il presidente dell’Aiop- si legge sul comunicato dell’Associazione- ha preso atto positivamente della valutazione del presidente della Commissione Digiacomo, il quale ritiene che il decreto dell’assessore debba essere inteso solo come una “bozza” che, per quanto validata dal ministero della Salute, potra’ essere, in quanto tale, soggetta a valutazioni e modifiche.
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