San Cristoforo vs. Picanello, palio clandestino sull’Etna Gara con migliaia di spettatori interrotta dalla polizia

La scena che si è presentata alla polizia all’alba di domenica era degna di un grande evento sportivo: un migliaio di persone, assiepate lungo la strada provinciale 92 che da Pedara arriva a Nicolosi per assistere a una corsa clandestina di cavalli. Due big, pare: sia i fantini, che gli animali. Molto conosciuti nei rispettivi quartieri, San Cristoforo e Picanello. Perché di vera e propria sfida tra rioni si sarebbe trattata. Il blitz delle forze dell’ordine ha portato alla denuncia di otto persone e all’arresto di Salvatore Puglisi, detto Zicchinetta, appartenente alla famiglia Laudani, con precedenti per 416 bis e per questo sorvegliato speciale. Ma anziché essere a casa, era uno degli organizzatori della corsa. A bordo di uno scooter, tra quelli appena dietro i calessi. La sua presenza rafforza l’ipotesi che sulla gara ci sia l’interesse della criminalità organizzata, eventualità su cui continua a indagare la polizia. «E’ una cosa che diamo per scontato – spiega il vice questore aggiunto Daniele De Girolamo – da sempre le corse clandestine sono state una delle attività di profitto della mafia, ma in questo caso dobbiamo ancora provarlo, le indagini continuano». 

Gli investigatori dovranno anche quantificare il giro economico di scommesse clandestine. Finora l’unica cifra accertata è quella scommessa dal padre di uno dei due fantini: 5mila euro, chiaramente sulla vittoria del figlio. Il blitz del personale del reparto a cavallo della questura, insieme agli uomini dell’U.P.G.S.P., della scientifica e della squadra cinofili, una trentina in tutto, è avvenuto intorno alle 5 del mattino. La soffiata è arrivata a seguito delle indagini del reparto a cavallo. «Non avevamo l’assoluta certezza, ma già dalle 5 abbiamo visto un via vai anomalo sulla strada provinciale, quindi abbiamo chiesto supporto e siamo intervenuti», spiega il commissario Fabrizio Busacca. Decine di motorini con i clacson spiegati accompagnano i due calessi, sia per incitare i cavalli sia per scoraggiare chiunque volesse frapporsi alla gara. Poco prima dell’intervento della polizia avviene la caduta dei due fantini: uno dei motorini toccando la ruota di un calesse – quello condotto dal 24enne D.G. – fa sbalzare un fantino. Soccorso dalla polizia, viene trasportato al Cannizzaro dove gli verrà riscontrata una frattura alla gamba. Il secondo fantino, invece, è stato letteralmente strappato a un poliziotto che lo aveva fermato ed è riuscito a scappare. La sua fuga, però, è durata poche ore. Gli investigatori, grazie ai video della scientifica che ha registrato tutte le targhe dei mezzi coinvolti, lo hanno trovato a casa.

Stessa sorte è toccata a Puglisi. L’uomo, 46 anni, è caduto dallo scooter su cui incalzava il calesse ed è stato calpestato da uno dei due cavalli. Nonostante questo è riuscito a scappare su un motorino guidato da un complice e a rifugiarsi nella sua abitazione. E’ qui che la polizia lo ha arrestato, salvandogli, allo stesso tempo, la vita. Il pregiudicato è stato infatti subito trasferito all’ospedale, dove è attualmente ricoverato per diverse fratture alle costole, che gli hanno provocato anche la perforazione di un polmone. Le sue condizioni sono gravi. 

Una corsa che le forze dell’ordine definiscono «folle», che non si è fermata neanche dopo il blitz della polizia. «Gli organizzatori volevano portare a termine la gara – chiarisce De Girolamo – una vera e propria sfida tra i due quartieri da dove venivano cavalli e fantini, da un lato Picanello, dall’altro San Cristoforo. E’ quasi una tradizione, sullo stile del Palio di Siena, però illegale, difficile da estirpare». Nella stessa mattinata di domenica le gara sarebbero dovute essere due, ma l’operazione degli agenti ha impedito lo svolgersi della seconda. 

I due cavalli erano microchippati, ma non risultano registrati in nessuna banca dati. Impossibile quindi risalire alla loro storia. Di uno dei due, quello proveniente da San Cristoforo, conosciuto col nome di Iannuzzosi trovano diversi video – il più vecchio di quattro anni fa – su youtube di precedenti corse clandestine. Inoltre, uno dei due microchip è usato solitamente per i cani ed è di fattura rumena. Un cavallo, cadendo sull’asfalto viscido, ha riportato diverse ferite. Gli animali sono stati sequestrati e ricoverati in stalle attrezzate per curarli. Sotto sigilli sono finiti anche i calessi e le relative bardature. 

In totale sono otto i denunciati per i reati di maltrattamento di animali e organizzazione abusiva di manifestazione a fini di lucro. Molti altri potrebbero essere denunciati per favoreggiamento personale, visto che hanno tentato di agevolare la fuga di fantini e organizzatori, a seguito della visione dei filmati della scientifica. Le indagini  – anche con perquisizione di stalle – proseguono per accertare il giro di scommesse clandestine e il probabile coinvolgimento della criminalità organizzata. 

Salvo Catalano

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