San Berillo, Cucinella firma il nuovo progetto Il Pd: «Il sindaco porti il piano in consiglio»

La città di Catania l’aveva saputo da un trafiletto comparso il 25 febbraio scorso sul quotidiano La Sicilia. La conferma è arrivata sabato. La firma sul masterplan presentato al Comune dai privati proprietari delle aree di Corso dei Martiri non è quella dell’archistar Massimilano Fuksas, ma dell’architetto Mario Cucinella. Istica e Cecos, le due società controllate di Parsitalia spa che detengono il 52 per cento del totale dei terreni, e lo studio Cucinella, in una sintetica nota congiunta, spiegano: «In accordo con il Comune di Catania abbiamo affidato l’incarico all’architetto Mario Cucinella relativamente alla realizzazione di un nuovo masterplan per l’area di San Berillo». Le due società sottolineano quindi come la sensibilità di Cucinella «per le tematiche riguardanti l’edilizia ecosostenibile» sia stato uno dei motivi principali di questa scelta. Su Fuksas nemmeno una parola. Dall’ufficio stampa dell’archistar ribadiscono che «l’incarico non era mai stato ufficializzato e che l’architetto non ha avuto più contatti con i proprietari delle aree». Dunque le immagini del 6 agosto del 2009, che ritraevano il sindaco Raffaele Stancanelli accanto al famoso architetto per la presentazione del piano di massima di San Berillo, rimarranno solo un ricordo. «Fosse stato per noi avremmo lasciato lavorare Fuksas», spiega l’ingegnere Bosco Lo Giudice, amministratore unico della Risanamento San Berillo che detiene il 17 per cento delle aree da edificare del Corso Martiri. «La decisione è stata presa dai romani (Parsitalia che controlla Istica e Cecos ndr) – ribadisce come un mantra Lo Giudice – sono loro che hanno avuto delle piccole divergenze con l’architetto. Ma si sa, lui è un artista e non cede a richieste di tipo commerciale».

L’Amministrazione comunale, intanto, in questa vicenda sembra aver fatto da spettatrice. «È una decisione che spetta ai privati» dicono a palazzo degli Elefanti. Il sindaco Stancanelli esprime gradimento per la scelta di Cucinella, ma dal Comune precisano che quello presentato sabato è solo il masterplan da cui «non si evince molto» e che «bisognerà attendere ancora due o tre mesi per la presentazione dei singoli elaborati». Solo a partire da quel momento, e non quindi da sabato scorso, scatterà il periodo di quaranta giorni previsto per le verifiche e gli eventuali aggiustamenti da parte dei tecnici comunali. Le novità e le modifiche non mancheranno rispetto al piano presentato da Fuksas, anche perché nel frattempo la cubatura edificabile è stata ridotta di 130mila metri cubi (arrivando a 240mila metri cubi) e la scuola Pascoli rimarrà al suo posto. «Ci auguriamo che per ottobre le ruspe possano entrare in azione» ipotizzano dall’Ufficio Stampa del Comune.

Ma il Partito Democratico catanese non ci sta e attacca l’Amministrazione. «A quanto pare è stato tutto un teatrino» denunciano i consiglieri Saro D’Agata, Francesca Raciti, Carmelo Sofia, Lanfranco Zappalà, Pippo Castorina e Giovanni D’Avola. Chiedono di «portare subito in consiglio il nuovo masterplan per valutare se possiede i requisiti di qualità architettonica che ci sembra costituissero una componente essenziale dell’accordo». Dello stesso avviso il senatore Enzo Bianco. «Delle due l’una: o in Comune davvero non avevano saputo che il progettista era cambiato, e allora dovremmo davvero preoccuparci, o hanno preferito non chiedere spiegazioni e non far sapere niente alla città».

Intanto, a guardare il curriculum del nuovo progettista, rischia di nascere il dubbio che, da una vicenda decisamente surreale, Catania potrebbe persino guadagnarci. Mario Cucinella, 51 anni, nato a Palermo, prima di aprire nel 1992 a Parigi la sua Mario Cucinella Architects (poi un’altra sede a Bologna nel 1999), studia a Genova e qui, dopo la laurea in Architettura, rimane cinque anni nello studio di Renzo Piano. Una curiosità: relatore della sua tesi è Giancarlo De Carlo, lo stesso che ha curato il recupero del complesso dei Benedettini a Catania. Cucinella negli ultimi anni ha messo la firma su decine di progetti: dal centro direzionale del Comune di Bologna al campus universitario della Valle d’Aosta, dall’intervento di riqualificazione alla metropolitana di Parigi agli uffici della società 3M a Pioltello, vicino Milano. Progetto, quest’ultimo, per il quale ha ricevuto il premio Us Award del 2009, competizione organizzata da una rivista del Sole24Ore che premia la sensibilità ambientale.

Già, perché una delle caratteristiche principali di Cucinella sembra essere proprio l’attenzione per il tessuto urbano su cui interviene. «I politici chiamano le archistar per mettersi addosso un vestito – dichiarava l’architetto due anni fa in un’intervista a House Living and Business, rivista di architettura e design – ma prima di costruire nelle città serve una lettura sociologica, comprendere il territorio, prima dei grattacieli dobbiamo occuparci delle piazze e delle strade». Dolci parole per le orecchie dei catanesi, che tuttavia non vorrebbero ritrovarsi per l’ennesima volta a sognare mentre nelle baraccopoli di Corso dei Martiri i bambini continuano a giocare in mezzo ai topi.

[Foto di ArchiTeam]

Salvo Catalano

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