Dieci monete antiche e otto pesi da telaio, usati per tendere i fili negli antichi strumenti di tessitura. Tutti reperti di età greca e romana. A trovarli, a casa di un 34enne di Santa Maria di Licodia (in provincia di Catania), i carabinieri della sezione Tutela del patrimonio di Siracusa, insieme ai colleghi della compagnia di Paternò. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti anche vari attrezzi, tra cui un metal detector, che potrebbero essere stati usati per scavi e ricerche archeologiche clandestine.
Non è ancora chiaro da dove i reperti, custoditi senza autorizzazione, siano stati trafugati. Le indagini continuano ma, nel frattempo, il licodiese è stato denunciato per ricettazione. In Sicilia capitano spesso occasioni in cui beni tutelati vengono saccheggiati dagli scavi per andare ad alimentare il mercato clandestino di beni d’arte, italiano e internazionale. Un problema che non riguarda solo i reperti in sé ma anche le aree di scavo, spesso gravemente danneggiate dall’azione dei tombaroli.
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