Dopo una lunga attesa, le speranze dei passeggeri etnei, orfani della Wind Jet, si sono avverate. La Ryanair è riuscita a sbarcare a Fontanarossa con due voli al giorno verso Bergamo Orio al Serio, togliendo il predominio ad Alitalia sulla tratta Milano-Catania. La promozione dei voli a 12 euro per festeggiare l’evento è già un miraggio, ma l’arrivo della compagnia irlandese fa ben sperare i passeggeri. E non solo. La ricaduta in termini occupazionali si stima intorno ai 150 posti di lavoro e c’è già chi suggerisce di attingere al bacino dei cassaintegrati della low cost etnea, rimasti a terra dallo scorso agosto.
«Il settore aeroportuale dichiarano in una nota Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania, e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl etnea è ancora scosso dalla vicenda Wind Jet che ha comportato la perdita di circa 500 posti, tra azienda e indotto, e ha inferto un duro colpo alleconomia catanese. Se poi Ryanair – aggiungono – garantisse nuova occupazione e attingesse anche dal bacino di lavoratori di Wind Jet sarebbe un segnale ancora più positivo e ridarebbe prospettive a professionalità a risorse umane altrimenti penalizzate». Risorse che sono in attesa di sapere se la loro ex compagnia tornerà a volare ormai da più di sei mesi.
Dopo le promesse di Antonino Pulvirenti sul rilancio della Wind Jet, per loro sono arrivate questa settimana anche quelle di Pietro Lo Monaco. Al portale Palermomania l’ex direttore generale del Calcio Catania ha infatti dichiarato che, se arriveranno i 6,5 milioni di euro richiesti tramite tribunale al presidente del club etneo per gli emolumenti non percepiti in qualità di amministratore delegato della società sportiva, li darà agli ex lavoratori della compagnia aerea. «Per 9 anni – spiega Lo Monaco – sono stato il direttore generale del club e ho percepito regolarmente il mio stipendio. C’è un particolare che qualcuno dimentica, forse. Ero anche l’amministratore delegato del Catania, eletto regolarmente dal Cda della società. E da Ad il sottoscritto non ha mai percepito un solo euro. La vertenza – dichiara – è partita e quando prenderò quei soldi so anche cosa farò. Devolverò la cifra alle povere famiglie dei dipendenti Wind Jet e non aggiungo altro».
«È un ottimo modo per sfruttare i disagi delle persone – commenta una ex hostess della compagnia – ma se mi chiama il mio Iban glielo do». Lei e i suoi colleghi in cassa integrazione da quasi otto mesi aspetteranno di vedere come andrà a finire anche questa storia, dopo aver atteso il realizzarsi della promessa sulla ripresa dei voli a dicembre e poi a marzo – perché nemmeno San Giuseppe è riuscito a fare il miracolo – e che ora è rinviata a data da destinarsi. L’unica certezza, al momento, mentre gli aerei Ryanair decollano, è che i motori della Wind Jet restano spenti e non si sa se e quando si riaccenderanno.
[Foto di baerchen57]
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